CRESA, commercio in regressione
L’Aquila – Il commercio in Abruzzo produce un valore aggiunto di circa 2.500 milioni di euro, pari al 12% del totale regionale. A fine giugno 2012 le imprese commerciali (35.046) sono il 23% delle imprese regionali e occupano il 12% degli addetti totali. Il 29% delle imprese commerciali e’ gestito da donne e il 12% da stranieri. La grande distribuzione e’ particolarmente presente in Abruzzo (36 mq/100 abitanti) rispetto all’Italia (34mq/100 abitanti). L’indagine, svolta per la prima volta dal CRESA, ha riguardato 610 imprese del commercio al dettaglio, della grande distribuzione e dei pubblici esercizi con almeno 3 addetti. Sono stati esclusi il commercio all’ingrosso e il commercio e la riparazione di automobili. Pertanto, i risultati ottenuti non sono rappresentativi dell’intero comparto regionale ma solo dell’universo considerato.
Il quadro congiunturale – A livello regionale il totale delle imprese intervistate ha registrato un calo delle quantita’ vendute sia semestrale (-11,5%) che annuale (-10,1%) nonostante i prezzi di vendita non abbiano mostrato variazioni di rilievo ne’ congiunturali (0,0%) ne’ tendenziali (+0,3%). All’incremento dei prezzi di approvvigionamento (+2,4% sia semestrale che annuale) si accompagna un certo aumento dei costi totali (semestrale: +5,0%; annuale: +4,8%). I livelli occupazionali non hanno fatto rilevare variazioni semestrali consistenti (-0,1%) mentre hanno subito un maggiore calo annuale (-4,2%). Gli operatori si aspettano per il prossimo semestre un calo delle vendite e dell’occupazione e un aumento di prezzi di approvvigionamento, prezzi di vendita e costi totali. Per la grande distribuzione l’incremento dei prezzi di vendita (+0,7% semestrale e +1,4% annuale) ha prodotto un calo delle vendite sia congiunturale (-9,6%) che tendenziale (-8,9%). All’aumento dei prezzi di approvvigionamento si e’ accompagnato un incremento dei costi totali (+4,0% e +3,9%).
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