Trattenute illegittime, CISL diffida enti

L’Aquila – CONTINUANO A TRATTERE SOMME CHE SPETTANO AI LAVORATORI – Fanno finta di non sapere, di non sentire (o forse davvero non sanno, ma la legge non ammjette ignoranza), e confermano l’ottusità della burocrazia, quelle amministrazioni che insistono nell’ignorare una sentenza della Corte costituzionale dello scorso 8 ottobre. Finti tonti o peggio? La CISL Funzione pubblica è decisa a vederci chiaro e, se necessario, a denunciare anche qualche “distratto”.
Cosa accade? La sentenza della Corte costituzionale dell’8 ottobre 2012, che ha dichiarato l’illegittimità costituzionale della trattenuta del 2,5% sulla quota di accantonamento del Tfr dei dipendenti pubblici, fa decadere, di fatto, tutte le conseguenze con effetto retroattivo della legge 78/2010, nella parte in cui ha modificato del Tfs, di cui sono destinatari i dipendenti delle pubbliche amministrazioni. La buonuscita, pertanto, dall’1 gennaio 2011, ha seguito il metodo di calcolo del Tfr, con disapplicazione del sistema di calcolo che prevedeva la trattenuta del 2,5% a carico del lavoratore.
Nonostante ciò, le amministrazioni hanno continuato a trattenere il 2,5% dalla busta paga, in modo ingiustificato. A seguito della sentenza della Corte costituzionale, n° 223, ai lavoratori pubblici non deve essere più operata la suddetta trattenuta e le amministrazioni di appartenenza devono provvedere automaticamente alla restituzione di quanto trattenuto indebitamente.
La Cisl Funzione pubblica ha predisposto delle lettere di diffida alle amministrazioni pubbliche per chiedere l’immediata restituzione delle somme: si fa presente che gli enti dovranno immediatamente dare esecuzione alla sentenza senza che si renda necessario alcun ricorso individuale.