Regione: “Abolire tutte le province” – Se ci sarà l’accorpamento, arriverà il ricorso
L’Aquila – L’EMICICLO SCEGLIE LA RAMAZZA – Il Consiglio regionale abruzzese ha deliberato questa sera di non sottoporre al Governo alcuna proposta di riordino delle Province, ritenendo la completa soppressione di questi enti “la soluzione più idonea al perseguimento delle finalità di riduzione dei costi della politica e rispondente alle aspettative di riorganizzazione e semplificazione del sistema Paese”. Il provvedimento approvato, che porta la firma di Carlo Costantini (Idv), Lanfranco Venturoni (Pdl) e Gino Milano (Api), prevede anche di “invitare il Governo a predisporre e presentare alle Camere, con la massima urgenza, un progetto di legge costituzionale contenente le necessarie modifiche agli articoli 114, 117, 118, 119, 120, 132 e 133 della Costituzione, per una completa soppressione delle Province”.
Infine il documento da’ mandato al Presidente della Giunta regionale ad “impugnare dinanzi alla Corte Costituzionale qualsiasi ipotesi di accorpamento dovesse essere decisa dal Governo”. Al voto non ha partecipato il gruppo consiliare del Pd, che ha abbandonato l?aula per protesta accusando la maggioranza di “non decidere”. Erano state formalizzate altre proposte, votate e respinte dal Consiglio.
Il presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, ha lanciato oggi un appello al Governo di “mettere mano alla architettura istituzionale del Paese, e non solo delle Province, che cosi’ com’e’ rappresenta un freno, sa di Ottocento. Noi – ha aggiunto – non siamo conservatori e diciamo al Governo nazionale di darsi una mossa”. Chiodi lo ha detto nel corso dei lavori del Consiglio regionale chiamato ad esprimersi in riferimento al processo di riordino delle Province. Il Consiglio ha deciso, approvando un provvedimento a firma di Idv, Pdl e Api, di non presentare alcuna proposta di riordino, per le 4 Province abruzzesi, essendo favorevole alla soppressione. “E’ una scelta forte – ha fatto notare Chiodi – di contrarieta’ alle scelte sbagliate del Governo” su questo tema. Il presidente ha anche fatto riferimento all’abbandono dell’aula da parte del Pd al momento del voto. “Il Pdl – ha fatto notare il presidente – e’ tutto qui. Molti non sono contenti ma abbiamo dato la dimostrazione che ci assumiamo le responsabiltia’. Il Pd ci ha richiamato alle scelte che avremmo dovuto fare ma non c’e’. Il coraggio si dimostra stando qui”. “Incredibile, ma vero! – ha commentato invece Carlo Costantini (Idv), uno dei firmatari della proposta che arrivera’ al Governo. Il Consiglio Regionale – ha detto al termine dei lavori – ha approvato la proposta dell’IdV sulle Province. Questi enti sono un lusso che non possiamo piu’ permetterci. Non si puo’ continuare a chiedere sacrifici ai cittadini e poi conservare qualche migliaio di poltrone (tra politiche, di figure apicali e di staff) per assicurare la sopravvivenza di un ente inutile, considerato che le sue funzioni amministrative potrebbero essere tranquillamente esercitate da Comuni o Regioni”.
Resta nell’ombra un problema che farà ancora discutere: quale sarà il capoluogo della possibile provincia unica, se ve ne sarà una? E ancora: il governo ignorerà completamente l’indicazione del CAL, consiglio delle autonomie locali, che propendeva per L’Aquila-Teramo e Pescara-Chieti? Se così sarà , a cosa servono i CAL e perchè è stata chiesta una loro indicazione?
Contraddizioni e controsensi di un’Italia che non riesce mai ad essere coerente, e che nello sforzo di rinnovarsi, genera problemi e interrogativi.
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