Funerale bis, ecco i balneatori
Montesilvano – (di S.L.) – Il palacongressi di Montesilvano è stato ieri il luogo che ha ospitato circa 300 balneatori provenienti da tutta la Regione. L’appuntamento è stato l’occasione per approvare il calendario delle iniziative da mettere in atto in segno di protesta per proteggere le concessioni dalle aste previste dalla “Direttiva Bolkestein”. Il primo step del calendario approvato ieri, è previsto per il 29 ottobre prossimo con un corteo che, a seguito del maxi raduno che si terrà a Pescara, dirigerà davanti la sede della Regione Abruzzo. Illustrato e ufficializzato anche l’itinerario che il corteo farà: raduno e partenza dalla vecchia stazione verso il Comune, la Capitaneria di Porto, per giungere infine in Piazza Unione dove davanti alla Regione Abruzzo sarà celebrato il funerale dei concessionari. All’Assemblea di ieri ha partecipato anche Marcello Di Finizio, assurto all’onore della cronaca per l’eclatante protesta sulla cupola di San Pietro di qualche settimana fa. Un segnale forte di sostegno alla categoria è arrivato anche dal Sindaco di Pineto, delegato ANCI al turismo balneare, Luciano Monticelli, che ha relazionato sull’incontro avuto con il Ministro Gnudi, che peraltro non ha aggiunto alcun valore positivo alla trattativa, ed ha messo in guardia la categoria dal comportamento ostile alla tenuto da alcune regioni, ed in primis dall’Emilia Romagna. Gli interventi dei rappresentati delle categorie Riccardo Padovano (SIB), Antonio La Torre (FIBA), Cristiano Tomei (FAB) e Ottavio Di Stanislao (Assobalneari), hanno unanimemente ribadito il no alle aste ed il no al Decreto Legislativo che il Ministro Gnudi intende portare all’approvazione in tempi brevi, e che sarà contrastato in tutti i modi anche con azioni forti. L’approvazione del testo proposto da Gnudi, secondo i rappresentanti di categoria, potrebbe portare alla fine del turismo balneare come lo intendiamo adesso; ecco perché l’Assemblea dei balneatori ha deciso di porre fine ai temporeggiamenti ed alle strategie di mediazione, per passare ad una mobilitazione costante che non possa essere ignorata dalla politica regionale e nazionale.
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