G.R., l’orda dei solidali e degli equivoci


L’Aquila – (di G.Col.) – (Foto inAbruzzo.com: La Commissione G.R. riunita a L’Aquila il 31 marzo 2009 a palazzo Silone) – Concetti come “processo alla scienza” e “condannati perchè non previdero il terremoto” dominano, oggi, la scena mediatica italiana e purtroppo anche parte di quella internazionale. Le espressoni di solidarietà con i sette condannati (gli ex componenti della Commissione Grandi Rischi in carica nel 2009) sono più che una pletora, un’orda, in molti casi decisamente scomposta, ma soprattutto lontana (speriamo inconsapevolmente) dalla verità.
Il giudice Billi ha condannato sette scienziati, non la scienza, e nessuno ha accusato mai nessuno di non aver saputo prevedere il terremoto dell’aprile 2009. Questa è la semplice, nuda verità, ma in tanti la negano, la rifiutano o – peggio – fingono di non averla capita. La condanna è severa, tutti lo vedono. Ma non lo è più di quanto preveda il codice per i reati ascritti ai sette imputati. Costoro non saranno, infine, colpevoli, fino a quando non sarà emessa una sentenza definitiva e passata in giudicato. Lo sanno tutto ciò gli scapigliati componenti dell’orda dei solidali?
La giaculatoria di molti avvocati (illustri principi del foro alcuni di loro) di fronte ad una così cocente sconfitta giudiziaria è scontata, sotto certi aspetti persino prevedibile. Il tono ironico e canzonatorio dell’avvocato Alfredo Biondi non è accettabile e offende tutti gli aquilani, non solo i giudici.
Biondi ha detto in tv, al TG1 oggi, che ci sarà l’appello… sì, a L’Aquila. Nelle sue parole di consumato oratore tutti hanno colto un’ironia, un tono sapientemente modulato per inculcare già da adesso l’idea che l’appello… si terrà nella stessa città che ha condannato. Quasi una manifestazione di scetticismo. O di sarcasmo.
Il processo alla Grandi Rischi è il primo nella storia moderna (Boschi ha detto di sentirsi… come Galileo, e ci pare francamernte esagerato in ogni senso) in cui alla sbarra sono degli scienziati, i quali hanno forse sempre ritenuto di essere una casta di intoccabili. Ma, come dice la sentenza aquilana, non lo sono, o almeno non lo sono stati nella vicenda del terremoto aquilano, che, forse qualcuno l’ha dimenticato, costò 309 vittime.
Questi scienziati (ai quali, l’abbiamo già scritto, ma lo ripetiamo) va la vicinanza di tutti sul piano umano, ma non più di tanto, sono stati accusati di aver tranquillizzato, di aver indotto molti (l’accurata requisitoria di Roberta D’Avolio lo dimostra) a non aver paura, perchè “lo dicevano gli scienziati”. In verità non lo avevano detto, ma l’atteggiamento non allarmato, tranquillizzante, era diffuso e comunque come tale fu percepito. Nessuno disse: non sottovalutate il terremoto. Il processo è tutto qui. Dov’è l’accusa di non aver previsto il terremoto inventata di sana pianta da tanti, che magari aprono bocca a pappagallo? La sentenza è severa, forse sarà rivista in appello, ma è una sentenza scritta “anche” con il cuore, e soprattutto è stata accolta da migliaia di aquilani come un’affermazione coraggiosa della giustizia.
I giudici parlano o no in nome del popolo?
Qualcuno, da sciamano, da preveggente, ha forse già letto le motivazioni della sentenza?
Questa vicenda va raddrizzata, riportata come un fiume tracimato nel giusto alveo. I poteri forti, quelli che puntano sempre a tutelare i potenti, chiunque siano, sono stati estromessi e ridotti all’angolo. Se qualcuno vuole dimettersi dall’incarico (ben remunerato) in qualche istituzione scientifica che sente mancare il terreno sotto i piedi (come in un terremoto…), si accomodi pure. Gli aquilani non piangeranno: hanno già dato. I processi hanno due gradi di giudizio, chi vuole corra ad appellarsi. I grandi avvocati imparino che, talvolta, le cause si possono perdere. Sia detta, scritta e pensata, però, solo la verità e non la contraffazione della verità qualche volta mentendo, e sapendo di mentire. Nell’ambito della verità, il diritto di criticare è sacrosanto. Anche una sentenza, certo. Però tutti rispettino il vero, con il pudore e la trasparenza degli onesti.


23 Ottobre 2012

Categoria : Cronaca
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