“Qualcuno impari a fare i conti della serva”
Colonnella – Stefano Flaiani (La Destra Val Vibrata) ha indirizzato all’on. Di Stanislao una lettera aperta: “Preg.mo On.le Di Stanislao, in riferimento all’articolo pubblicato su IL CENTRO del 21/10/12 pagina 23, occorre precisare quanto segue:
Dietro alla mia persona non vi è nessuno, se non la ricerca della verità per la giustizia dovuta ad ogni Cittadino. A solo esempio: non ho mai avuto parenti che “vagano” in società più o meno Italiane, né partecipazioni in alcuna società gerente negozi et similia;
Non conosco i Notai di cui Lei parla, né conosco i loro nomi. Come non conosco gli oltre 300 soci, o meno, che hanno sottoscritto le azioni.
Precisato ciò, le evidenzio che è errato dire “non circolano soldi liquidi”, perché le azioni sono pagate con soldi veri. Soldi che, come da Lei affermato, sono depositati presso una BCC operativa. Speriamo, nell’interesse dei Soci, che siano almeno fruttiferi, e che non ci “lucri” solo la BCC depositaria, o chi per lei.
L’innalzamento del capitale sociale, cui Lei fa riferimento, è una indicazione della Banca d’Italia. Innalzamento che dal 2010 poteva essere soddisfatto, senza che alcuni aderenti, visto il passare degli anni, abbiano preferito desistere dall’investimento nei confronti di una realtà mai nata.
È vero che non sono un economista (come non lo è nemmeno Lei), sono solo laureato in Giurisprudenza (in Italia) e Licenciado en Derecho (in Spagna), ma i “conti della serva” li so fare anch’io. Come hanno dovuto impararli a fare i milioni di Italiani senza lavoro, chi ha avuto la pensione ridotta, chi si è visto aumentare le uscite tra imposte dirette ed indirette, IMU, IRPEF, Iva eccetera.
Non occorre essere “famosi economisti” per evidenziare la sperequazione che passa tra chi percepisce oltre mille euro al giorno di pensione, o tra chi percepisce 18 mila euro al mese di indennità, a fronte di quelle persone che devono arrivare a fine mese con mille euro (chi ha la fortuna di avere almeno questi) tra balzelli vari e spese sempre in aumento, o quelle persone che hanno dovuto “combattere” per anni contro le Amministrazioni per vedersi riconoscere i propri diritti.
Non saremmo arrivati neanche a questo punto se i soldi pubblici non fossero stati spesi per “carri allegorici” o per preservativi, come dichiarato da componenti il Suo partito.
Se questo governo (non eletto) avesse avuto, veramente, come fine il bene degli Italiani, unitamente al Parlamento eletto, non avrebbe approvato iniquità come l’IMU, il Fiscal Compact, la legge mancia (votata all’unanimità dal parlamento di cui Lei fa parte) o non parlerebbe di “cessioni della sovranità” come di “eccesso di democrazia”.
Se questo governo (non eletto) avesse avuto, veramente, come fine il bene degli Italiani, unitamente al Parlamento eletto, ben avrebbe potuto ridare SUBITO la parola al POPOLO SOVRANO con le elezioni, magari potevano ridurre sin da subito le indennità, ma neanche questo è stato fatto.
Se i parlamentari sino ad oggi eletti, avessero avuto come fine il bene degli Italiani, avrebbero approvato una legge per la Sovranità Popolare della Moneta , e non si sarebbero prodigarsi ad agevolare gli istituti bancari in ogni modo.
Se questo governo e questo Parlamento, di cui Lei fa parte, avessero avuto veramente a cuore il malessere degli Italiani, avrebbero aderito alle parole di Storace ed alla sua proposta, formulata durante il comizio del 3/03/12, di ridurre l’indennità parlamentare a 50 mila euro l’anno.
Preg.mo On.le, non so di che fede religiosa Lei sia, ma le ricordo che anche il Catechismo della Chiesa Cattolica prescrive alle Autorità civili di esercitare la loro autorità come un servizio, aggiungendo che nessuno può comandare o istituire ciò che è contrario alla dignità delle persone ed alla legge naturale.
Se il governo avesse messo una tassa sulle auto proclamazioni dei Parlamentari, avremmo risolto il debito pubblico.
L’amara conclusione: la BCC Val Vibrata, a differenza della (quasi) omonima posta in liquidazione coatta amministrativa nel 1998 (poi “assorbita” dalla BCC Picena Truentina), ancora non nasce con “fondi” versati ed indisponibili”.
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