Chieti difende se stessa e la provincia
Chieti – No, non ci sta proprio Chieti a vedersi sfilata la provincia, e lo ha detto chiaro e forte con una composta ma sentita la manifestazione di protesta alla quale hanno partecipa le autorità, le istituzioni, le categorie produttive, i sindacati, i cittadini. Nessun colore politico, solo la difesa corale e convinta della città e della sua provincia. Il fondamento del no teatino – alla vigilia del consiglio regionale di domani sulla riforma – è solido: Chieti è l’unica provincia abruzzese ad avere i numeri, previsti dalla legge, per continuare ad esistere. Abitanti e territorio. L’Aquila, che pure resterà, lo dovrà al suo ruolo statutario di capoluogo di regione. Le altre province non hanno i numeri: eppure qualcuno pensa si accorpare Chieti a Pescara, facendo di quest’ultima città il capoluogo… A chiunque appare abbastanza distorto e assurdo che un territorio per legge in regola, debba “finire” in un altro territorio che in regola non è… La protesta di Chieti è, quindi, sentimentalmente comprensibile, ma giuridicamente fondata. La politica abruzzese non potrà non tenere conto di un dato di fatto, nella decisione che il consiglio regionale è chiamato, domani a L’Aquila, ad emettere. E la soluzione, pensa qualcuno a Chieti, c’è: provincia di Chieti e provincia dell’Aquila intatte, e nuova provincia Teramo-Pescara.
DAL COMUNE – Il Sindaco di Chieti, Umberto Di Primio, questa mattina, assieme al Presidente della Provincia di Chieti, Enrico Di Giuseppantonio, al Presidente del Consiglio Comunale, Marcello Michetti, ai rappresentanti del Comitato civico “A difesa di Chieti e della sua Provincia”, a rappresentanti politici locali e a numerosi cittadini, ha partecipato attivamente al corteo in difesa della Provincia di Chieti, svoltosi lungo Corso Marrucino e piazza G.B. Vico dalle ore 11.00 alle ore 12.00.
«Il territorio di Chieti – ha dichiarato il Sindaco Di Primio durante la manifestazione – ha le ragioni della storia, della economia e del cuore per conservare la sua Provincia.
Grazie al lavoro delle generazioni che ci hanno preceduto – ha rimarcato – la nostra provincia è quella economicamente più forte e, avendo tutti i requisiti per conservare l’autonomia, ha ancora la possibilità di essere il faro della regione.
Pescara e Teramo, che non hanno tali requisiti, si uniscano – ha stigmatizzato il Sindaco – giacché l’unica soluzione per non creare troppi danni all’Abruzzo è l’esistenza di tre province: L’Aquila, Chieti, e Pescara/Teramo, tutte le altre scelte non sono che soluzioni pilatesche ovvero di chi “si lava le mani”, non assumendosi alcuna responsabilità.
Chieti e il suo territorio pulsano di voglia di futuro e di storia ancora da scrivere.»
Il Sindaco Di Primio domani, 23 ottobre 2012, alle ore 14.00, presso il Palazzo dell’Emiciclo di L’Aquila parteciperà alla seduta consiliare regionale nel corso della quale è prevista la votazione per la proposta di riordino delle Province da trasmettere al Governo.
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