Grandi Rischi, replicano pm e difesa – Presenti cronisti e testate televisive da tutto il mondo


L’Aquila – RESTA APERTA L’INCHIESTA SU BERTOLASO PER LA TELEFONATA ALLA STATI – (Foto: il giudice Billi e i pm Picuti e D’Avolio, sotto l’udienza appena cominciata questa mattina) – Il processo dovrebbe arrivare a sentenza entro oggi. Sentenza dopo le ore 17. Sono presenti tv di tutto il mondo, comprese testate arabe e giapponesi. Il caso degli scienziati alla sbarra per aver tranquillizzato la popolazione in presenza di un forte e crescente sciame sismico, culminato con la scossa distruttiva del 6 aprile 2009, è sicuramente unico al mondo e richiama l’attenzione della stampa. Probabilmente solo la stampa italiana lo ha in qualche misura minimizzato e in qualche caso oscurato, per motivi di difficile comprensione. Poco convincente che si tratti solo di sottovalutazione. I PM hanno, prima della loro replica, ribadito che non è un processo alla scienza, quello che va a sentenza, ma a chi non analizzò la situazione nella sua reale gravità.
Sono terminate dopo un’ora dall’apertura del processo alla Commissione Grandi Rischi le repliche dei pubblici ministeri Roberta D’Avolio e Fabio Picuti. La prima a parlare la D’Avolio: “La pubblica accusa ritiene opportuno esplicitare alcune repliche, saranno brevissime. Un silenzio da parte nostra potrebbe essere considerato un atto di superbia o presunzione oppure di acquiescenza”. “La testimonianza indiretta – ha aggiunto – e’ quella di chi narra non quello che ha visto ma quello che gli e’ stato narrato di essere stato visto. Le testimonianze dei parenti delle vittime non possiamo ritenerle indirette, hanno riferito sui comportamenti tenuti dalle vittime. Se non e’ piu’ possibile sentire la fonte diretta perche’ sono persone decedute, in questo caso la prova indiretta e’ pienamente utilizzabile. L’avvocato Petrelli – ha sempre sottolineato il pm D’Avolio – ha detto che l’oggetto di questo procedimento rimane inconoscibile. I motivi dell’agire umano di cui ha parlato non sono altro che le motivazioni esplicitate nella requisitoria, fattori condizionanti alternativi che potrebbero aver indotto le vittime a restare in casa. Si tratta di analizzare ciascuna testimonianza, valutare i fattori e verificare quali di questi possano escludersi”.
Dopo i PM, gli interventi di replica sono toccati ai difensori.
Parlando con alcuni avvocati della difesa, prima dell’inizio dell’udienza dibattimentale nei riguardi dei sette componenti della Commissione Grandi Rischi, il pm Fabio Picuti ha voluto ricordare il lavoro di coordinamento svolto dal procuratore capo della Repubblica dell’Aquila, Alfredo Rossini, deceduto alcune settimane fa: “Lui sarebbe stato contento di essere qui – ha detto Picuti – perche’ avrebbe visto confermata la sua promessa di chiudere i processi importanti sul terremoto in tempi brevi”.
Oltre al filone principale sui sette imputati della Commissione Grandi Rischi, resta ancora aperto il filone d’indagine su Guido Bertolaso, ex numero “uno” del Dipartimento della Protezione civile, accusato di omicidio colposo, sempre dalla Procura della Repubblica dell’Aquila. L’attivita’ d’indagine era stata avviata dopo la denuncia presentata nei confronti di Bertolaso dall’avvocato aquilano Antonio Valentini, (che nell’ambito del processo sui sette membri della Commissione grandi rischi, assiste numerose parti civili) a seguito della diffusione di una telefonata intercettata tra lo stesso Bertolaso e l’ex assessore della Regione Abruzzo, Daniela Stati.


22 Ottobre 2012

Categoria : Cronaca
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