Brigantaggio ai giorni nostri
Barisciano – (Immagine inviata dall’autore dell’intervento) – Scrive il consigliere presidente di consorzio Walter Salvatore: “A fine agosto il Presidente della Corte dei Conti fa sapere al Paese che sono almeno 60 miliardi di euro l’anno le risorse che finiscono illegalmente nelle tasche di funzionari, politici e dipendenti dello Stato indegni. Stiamo parlando di una cifra pari a due manovre salva Italia ed il Presidente evita con cura di farci sapere dove è stata. fino ad ora, la Corte dei Conti.
Gli ultimi scandali mostrano al Paese come la politica sperpera allegramente ed impunemente centinaia di milioni di euro annui.
Stiamo parlando di importi del valore di una mezza finanziaria ed i parlamentari si lamentano perché il vitalizio maturato in pochi anni, che insieme a quello di tutti gli ex parlamentari ancora vivi ammonta ad un importo annuo pari ad almeno ad altre due finanziarie, non gli basta.
In questo sconfortante contesto che legittimamente dovrebbe indurre il ns. ministro per l’economia a modificare quell’odioso spot televisivo anti evasori informando il Paese con altrettanto zelo che mandando a casa od in galera politici corrotti, faccendieri, puttanieri e funzionari pubblici disonesti “non ci sarebbe bisogno di pagare le tasse”, ci si occupa oggi, e non ieri…, dei problemi dei nostri Precari.
Quei 600 ragazzi – qualcuno operativo già dal giorno dopo il terremoto, che hanno e stanno ancora lavorando per la ricostruzione (a parte qualche cronico fannullone facilmente individuabile) con un contratto di lavoro che dura da anni ma che fino ad oggi è stato rinnovato per brevi periodi, spesso parecchi giorni dopo l’ennesima scadenza, facendoli vivere in perenne ansia ed insicurezza – fino ad oggi sono stati ripagati con l’indifferenza e la sciatteria che solo una P.A. può permettersi di perpetrare in danno a chi è soggiogabile e ricattabile per evidente stato di necessità.
Un servizio, quello reso dai Co.Co.Co, che se richiesto e preteso nelle stesse modalità da un imprenditore privato porterebbe quest’ultimo per direttissima tra gli artigli di qualche giudice del lavoro che non potrebbe esimersi dall’infliggergli pene esemplari.
A questi precari, che hanno scarsissime possibilità di superare il vaglio del “concorsone”, le cui prove tutto chiedono tranne che si sia esperti della macchina della ricostruzione, lo Stato ed i nostri Pubblici Amministratori, oltre alla dignità di un lavoro gli stanno rubando anche la pensione.
(Un inciso: nessuno degli attuali impiegati pubblici, deputati, senatori, giudici, magistrati, ecc… supererebbe i test di preselezione. Solo un esperto in concorsi sa rispondere ai quiz stile Mike Buongiorno e solo perché a ciò si allena da svariati anni e non perché è più intelligente o bravo degli altri.)
E’ infatti noto a pochi, sindacati di tutte le risme compresi, che i contributi versati come CoCoCo, sono letteralmente persi se non fai il “precario” per almeno cinque anni; alla faccia del significato del termine “precario”.
Come ultimo servizietto a questi ragazzi gli stessi sindacati, insieme ai partiti politici, che su questa vicenda tardivamente cercano di far finta di interessarsene, hanno pensato bene di negargli uno straccio di assistenza legale tant’è che il sacrosanto ricorso costerà a ciascuno di essi non meno di 500,00 euro.
E così il quadretto è completo… possiamo appenderlo alla parete delle nostre opere migliori… senza dimenticare di ringraziare i nostri avvocati aquilani che hanno così “generosamente” deciso di mettersi a disposizione ed al servizio dei nostri ragazzi… e speriamo trovino il tempo di emettere fattura”.
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