Che rottura in via Venezia…
Pescara – (di Stefano Leone, foto Massimo Leone) – “Terza rottura consecutiva, oggi, in diciassette giorni, per la condotta Aca T 300 in via Venezia: di nuovo oggi la città si è svegliata con la centralissima strada completamente allagata di acqua e fanghiglia, con disagi enormi per la viabilità, che ha visto anche un’ambulanza che ha rischiato di restare bloccata nel traffico rallentato per i lavori imprevisti, con rischi enormi per il territorio. Per una pubblica amministrazione come il Comune di Pescara, abituata ad affrontate mille emergenze al giorno, pare impossibile che un’azienda con le risorse di mezzi e uomini come l’Aca, che deve occuparsi esclusivamente della gestione della rete idrica dei comuni soci, non riesca a gestire in due settimane tale cedimento, individuando una soluzione definitiva e condannando la nostra città a sopportare disagi inconcepibili. Una situazione che conferma in maniera inequivocabile la necessità di riorganizzare la governance della stessa azienda, compresa la struttura tecnica”.
Lo ha detto il sindaco Luigi Albore Mascia ufficializzando quanto accaduto nella mattinata odierna.
E’ ancora nella mente il ricordo di quanto accaduto in via Venezia l’1 e 2 ottobre scorsi a causa di un guasto alla condotta idrica di via Venezia, letteralmente esplosa creando una voragine impressionante in superficie e trasformando la strada, proprio dinanzi al Liceo Classico “D’Annunzio” in un lago enorme. Un’emergenza affrontata con inconcepibile ritardo dall’Azienda, intervenuta sul posto tre ore dopo la chiamata al call center da parte del Comando della Polizia municipale, mentre l’acqua sgorgava a fiotti in superficie. L’Aca riparò il danno nel pomeriggio, ma di nuovo il 2 ottobre ancora cedimento: intorno alle 16.30 la condotta nuovamente in panne ricominciò a far zampillare in superficie l’acqua con una nuova dispersione idrica. E anche in quel caso l’Aca decise di intervenire solo il giorno dopo. “Speravamo che la falla fosse stata riparata – ha ancora sostenuto il Sindaco – e invece oggi, intorno alle 7.00, la stessa condotta è di nuovo esplosa, facendo di nuovo saltare l’asfalto in superficie e imponendo un nuovo intervento dell’Aca che ha dovuto smantellare nuovamente, per la terza volta in due settimane, la pavimentazione stradale, e cercare di eseguire la riparazione, peraltro senza neanche interrompere il flusso dell’acqua per un problema, sembra, alle saracinesche. I tecnici presenti sul posto avrebbero riferito alla Polizia municipale, che cercava di gestire la viabilità, che il vero problema è rappresentato dalla condotta ormai troppo vecchia che non riuscirebbe più a tenere, subendo continue fratture”.
“A questo punto è inutile continuare a mettere delle toppe, dall’Aca pretendiamo un intervento strutturale definitivo, con la sostituzione totale della vecchia condotta. I disagi subiti oggi dalla città sono stati insostenibili; abbiamo cercato di non chiudere la via completamente al traffico.L’episodio odierno, l’ennesimo in diciassette giorni, è chiaramente sintomo di una gestione dell’azienda Aca che non va: occorre rivedere la governance, la struttura tecnica e quella amministrativa, di un Ente che oggi non riesce più a garantire non investimenti straordinari, ma neanche la manutenzione ordinaria”.
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