“La ministra Fornero tratti con l’Europa, magari ci aggiunge pure un piantarello…”


L’Aquila – (di Alfonso Magliocco, PdL L’Aquila) – La “querelle” sulla restituzione dei tributi sospesi a seguito del sisma che il 6 aprile 2009 ha distrutto L’Aquila e il suo territorio, già da noi trattata con largo anticipo nel luglio 2012 e ripresa nei giorni scorsi anche dalla stampa nazionale, sta gettando nello scompiglio le aziende aquilane a causa di una circolare emessa dagli uffici del Ministro Fornero che chiede agli enti previdenziali (Inps e Inail) di recuperare il 100% di quanto non versato, contravvenendo ad una specifica disposizione normativa (legge n. 183 del 12 novembre 2011) che prevede la restituzione del dovuto nella misura del 40%.
La risposta data dal Ministro Fornero in Senato dimostra la scarsa conoscenza della problematica e soprattutto l’incapacità di trovare una soluzione valida che non sia quella della restituzione totale.
La Commissione Europea, infatti, in data 19 giugno 2012 chiedeva chiarimenti alle autorità nazionali in merito agli aiuti connessi al terremoto del 6 aprile 2009 (e alle altre calamità naturali che hanno comportato l’erogazione di aiuti) e relativi alle agevolazioni fiscali e contributive concesse alle imprese e ai soggetti economici ubicati nel territorio del cratere.
Considerato che il Governo italiano ha notificato, con colpevole ritardo, la concessione degli aiuti soltanto il 2 luglio 2012 (ad oggi la pratica è ancora all’esame della competente direzione dell’Unione Europea) e considerato che non ci risulta aperta nessuna procedura europea di infrazione a carico dell’Italia, nè emessa, da parte della Commissione Europea, nessuna ingiunzione di sospensione dell’erogazione degli aiuti (a norma dell’art. 11, paragrafo 1 del regolamento CE n. 659/1999) non si capisce a che titolo il Ministero guidato dalla Fornero abbia emesso la circolare che di fatto porrà una seria ipoteca sul futuro delle aziende colpite dal sisma .
È forse opportuno, vista la delicatezza della situazione, che la Fornero eviti iniziative personali e sospenda, nelle more di una risposta della Comunità Europea, le disposizioni contenute nella circolare emessa dal suo dicastero, dimostrando per una volta di stare dalla parte dei cittadini.
Se la Commissione Europea dovesse esprimere parere negativo alle richieste delle autorità italiane e pertanto si sarà costretti ad utilizzare il de minimis consigliamo alla Fornero, vista la poca dimistichezza in materia, di trattare con l’Unione Europea, se del caso piangendo, per ottenere una misura (temporary framework), prevista dall’Europa fino al 31/12/2011, che permetterebbe di estendere il tetto massimo degli aiuti in de minimis fino a 500.000 euro.


18 Ottobre 2012

Categoria : Politica
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