Molti traslochi e soldi, ma tasse zero
L’Aquila – Oltre un centinaio di trasporti di mobilia nel solo 2009, quasi tutti commissionati dopo il sisma da cittadini aquilani costretti ad abbandonare le proprie abitazioni che l’imprenditore ha, giocoforza, regolarmente fatturato, perche’ solo in questo modo i diretti interessati, avrebbero potuto accedere al contributo previsto.
Ma, al momento della dichiarazione dei redditi, di quelle fatture (e dei ricavi ottenuti dai traslochi) nemmeno l’ombra. Con questo, seppur banale, stratagemma – emettere regolare fattura con IVA, incassare il denaro ed ometterne completamente la dichiarazione – un traslocatore di L’ Aquila, titolare di una ditta individuale, che fino al 2008 aveva prodotto volumi di affari del tutto marginali, ha continuato ad omettere il pagamento delle imposte dovute anche dopo il boom della sua attivita’, avvenuto proprio a seguito del sisma del 2009; per rendere piu’ difficoltosi eventuali controlli, ha poi pensato di privarsi della sua copia delle fatture emesse. Ma quelle fatture, presentate al Comune di L’Aquila da 98 proprietari di abitazioni colpite dal sisma – comprensibilmente piu’ interessati a mettere al sicuro le poche cose scampate al sisma che non a verificare il grado di affidabilita’ fiscale del traslocatore – a corredo della richiesta del contributo, sono finite sotto la lente di ingrandimento dei finanzieri nell’ambito dei numerosi controlli in atto, sulla corretta erogazione dei diversi contributi post-sisma.
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