Scintille tra Sospiri e Acerbo
Pescara – “La concessione edilizia rilasciata sulla riviera sud di Pescara, per la realizzazione di un complesso immobiliare, rispecchia l’esercizio di un diritto da parte di un privato che, sulla base del decreto sviluppo, dunque avvalendosi di una legge nazionale, realizzerà ciò che già era assentito su quella zona della città, con un aumento di volumetria del 10 per cento. Nel rilascio di quel permesso non c’era la discrezionalità di scelta, ma solo la verifica dei requisiti di legge, dunque il Dirigente non poteva non rilasciare l’autorizzazione. Ora il problema non è ‘cosa’ verrà realizzato, comunque non palazzine residenziali, ma alberghi e negozi, ma piuttosto sulla distribuzione dei volumi, ma sicuramente non è stato fatto alcun ‘regalo’ ai privati: il consigliere Acerbo, che oggi batte i pugni sul tavolo, avrebbe potuto vincolare tutta l’area in questione nei sei anni in cui era forza di governo e di maggioranza sul territorio”.
Lo ha detto il consigliere comunale Pdl Lorenzo Sospiri intervenendo sulla querelle scoppiata in merito al rilascio dei permessi a costruire al gruppo immobiliare Mammarella-Milia per un’ampia fetta di proprietà privata posta sulla riviera sud.
“Innanzitutto – ha puntualizzato il consigliere Sospiri – dalla lettura delle carte emerge che la procedura adottata ha rispettato in ogni punto la legge, ovvero il privato realizzerà ciò che la legge gli permette di realizzare sulla base del decreto sviluppo con un’aggiunta del 10 per cento della volumetria. Lo stesso dirigente che ha firmato quelle autorizzazioni ha semplicemente applicato la legge e non poteva sottrarsi alla firma di quell’autorizzazione. D’altro canto, guardando il progetto, emerge che non ci saranno edifici residenziali, ma ci saranno alberghi e negozi, come d’altro canto era già nelle previsioni del precedente governo di centro-sinistra del consigliere Acerbo e com’è nelle previsioni del nostro governo di centro-destra. Sicuramente non sarà quell’intervento a far saltare la pianificazione del Piano particolareggiato 2 che andrà avanti nei lotti A e B e che richiederà solo la rivisitazione del lotto C, partendo dal presupposto che la limitazione di altezze e ingombri in superficie è già stata in realtà preclusa dalla presenza della nuova sede della Guardia di Finanza. In ritardo l’intervento del consigliere Acerbo che forse, a tutela della zona, avrebbe potuto vincolare l’intera area nei sei anni in cui ha governato, come forza di maggioranza con delega all’urbanistica, e non l’ha fatto. Oggi la tematica di cui parlare e sulla quale aprire un dialogo con i privati è non tanto su cosa si costruirà, già previsto nel progetto, ma sulla distribuzione dei volumi, magari cercando di adeguare le opere, per quanto possibile, alle previsioni del Piano particolareggiato 2 e su tale tema oggi deve giocarsi l’impegno e l’attività dell’amministrazione”.
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