Vasto, un prof davvero enigmatico
Vasto – Più che un prof, un personaggio da tenere sicuramente a distanza dalle classi e dagli studenti. Eppure insegnava tranquillamente, anche in più di una scuola. E’ l’incredibile retroscena spuntato fuori grazie alle indagini del capo della polizia di Vasto, Cesare Ciammaichella, foto, dopo l’arresto (ai domiciliari) di un supplente accusato di aver picchiato e insultato a scuola degli studenti. Un fatto che già di per sè suscita dubbi e perplessità . Possibile che nell’istituto scolastico nessuno sapesse e nessuno approfoindisse? Eppure, qualsiasi chiacchiera o voce, magari spesso solo pettegolezzo, in una scuola si muovono alla velocità del suono. Ora si apprende qualcosa di sconcertante: l’insegnante aveva (forse) esibito una fedina penale pulita, mentre in passato gli era toccata una condanna e per reati che in una scuola dovrebbero provocare l’ostracismo assoluto. Vi sono, inoltre, altri episodi sui quali sono in corso indagini e verifiche, perchè, come si sa, una volta “scoppiate” certe vicende vanno avanti come le ciliege, a due a due o anche a tre a tre… Ovviamente, su tutto permane l’incertezza che spetta a chiunque sia accusato di qualcosa: aspettare una condanna certa, prima di parlare.
Ciò che lascia senza parole è ciò che avviene a monte: chi assegna gli incarichi, chi decide, chi verifica se quanto dichiarato risponde a verità , chi controlla se documenti e dichiarazioni sono veritiere o meno. Evidentemente, nessuno. Così va avanti l’Italia della superficialità , del dato per scontato, o peggio ancora. E’ quello che la polizia vuol sapere: quel “peggio ancora” inquieta e non poco, perchè stiamo parlando di scuola. Il luogo dove i ragazzi vanno a imparare (sempre?) come si vive da persone perbene. Non diciamo colte e prearate, perchè di questi tempi sono parole grosse. Ma almeno perbene.
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