C’è un piano per le persone scomparse
Pescara – (di Stefano Leone – foto di Massimo Leone) – I casi di Roberto Straccia e Silvana Pica, gli ultimi due in ordine cronologico temporale accaduti a Pescara, hanno fatto da riferimento negli interventi che questa mattina si sono succeduti ad un importante appuntamento. Il convegno nazionale, organizzato dall’Associazione “Penelope” che si è svolto nella sala “Figlia di Iorio” presso il palazzo dell’Amministrazione Provinciale di Pescara. Il convegno dal tema, “Le vite sospese delle persone scomparse fra ricerca ed indagini”, è stato anche l’occasione per l’esordio della neonata sezione regionale abruzzese dell’Associazione e per la presentazione del libro di Ilaria D’Agostino “La vita sospesa di Silvana fra ricerca e indagine”. I lavori del convegno si svolgeranno nell’arco dell’intera giornata odierna. Di prima fascia il tavolo d’apertura del convegno con le istituzioni in prima linea; ma anche la platea, attenta e interessata, annoverava eminenze nel campo specifico dell’analisi e delle indagini sulle persone scomparse. Uno per tutti l’ex Generale dei Carabinieri e per molti anni a capo dei Ris di Parma, Luciano Garofano, competenza ed esperienza che continua la sua opera nella specificità del settore. Il suo intervento è previsto nel pomeriggio. In platea erano presenti anche i genitori di Roberto Straccia e i familiari di Silvana Pica.
L’apertura dei lavori l’ha fatta il padrone di casa, il Presidente della provincia Guerino Testa che, nel porgere a tutti gli intervenuti il benvenuto personale e della città, ha sottolineato l’impegno delle istituzioni nei casi di questo genere. A seguire il suo collega della provincia di Chieti Enrico Di Giuseppantonio, l’Assessore del Comune di Pescara Cerolini che ha portato il saluto del Sindaco, i due Prefetti di Pescara e Chieti Vincenzo D’Antuono e Fulvio Rocco De Marinis che hanno poi lasciato la parola al Sottosegretario agli Interni Prefetto Carlo De Stefani. Oltre ai saluti, tutti gli intervenuti si sono soffermati su ciò che viene fatto, ma anche sulla ricerca dei miglioramenti che si sta facendo, per mettere in campo sempre maggiori eccellenze nelle tecniche di indagine e ricerca delle persone scomparse, senza sottovalutare mai i componenti della famiglia della persona scomparsa i quali, già provati dall’esperienza che vivono, non vanno mai fatti sentire soli. Fra le novità legislative nello specifico è stata sottolineata l’istituzione della figura del Commissario Straordinario per le persone scomparse il quale, presente anch’egli al tavolo dei relatori, farà il suo intervento nel pomeriggio. Il ruolo è ricoperto dal Prefetto Michele Penta. Prima dell’inizio dei lavori abbiamo scambiato qualche battuta, proprio con l’ex Generale Luciano Garofano:
- Cosa significa questa nuova figura istituzionale del Commissario Straordinario alle persone scomparse?
“E’ una realtà nuova, alla quale “Penelope” fa riferimento; con il Prefetto Penta si sta cercando, appunto, di poter armonizzare tutte le attività investigative e comunque tutto ciò che è necessario fare quando una persona scompare”.
- Secondo lei può essere questo può essere l’inizio di qualcosa di nuovo nello specifico?
“Credo, e spero, possa essere l’inizio per approcciare alla ricerca delle persone scomparse in maniera totalmente differente. Forse fin’ora si agiva soltanto sulla base di ciò che era l’esperienza personale, attraverso quello che era un volontariato poco organizzato. Credo, invece, che sia necessario operare attraverso delle linee guida, molto severe, in modo tale che tutti coloro che sono chiamati a dare delle risposte lavorino secondo un principio di squadra. Attraverso procedure che siano fra loro complementari”.
- Quali saranno i punti salienti sui quali fonderà il suo intervento in questo convegno?
“Cercherò di richiamare l’attenzione proprio sulla necessità delle linee guida qundi di protocollo standard ma soprattutto di un approccio diverso. Negli altri Paesi, soprattutto negli Stati Uniti, quando si è nel dubbio si parte dall’evento peggiore: l’omicidio. Questo fa si che non si perda tempo nelle fasi iniziali e che quindi si possa raccogliere tutti gli elementi che sono basilari nella ricerca delle persone scomparse”.
- Garofano lei è stato per anni a capo dei Ris; quanto sono importanti oggi gli strumenti che la
tecnologia mette a disposizione per la risoluzione di indagini complesse?
“Indubbiamente fondamentali; non sono però gli unici. La prova scientifica ha dei contenuti di obiettività, ha capacità che spesso le prove tradizionali non hanno allora bisogna ragionare in una ottica integrata. Puntando, dunque, su quella che è l’indagine sul territorio, sulle persone informate dei fatti, su tutto quello che è il mondo relazionale della vittima da una parte, e poter intervenire immediatamente sulla scena dell’evento, raccogliere tutte quelle prove che domani potranno dare delle indicazioni io credo questo sia fondamentale; quando poi la persona scomparsa diventa una vittima, bè li allora la prova scientifica diventa determinante”. Nel pomeriggio è previsto l’intervento dello psicologo Alessandro Meluzzi e di giornalisti che si occupano specificatamente del settore.
Non c'è ancora nessun commento.