La Nazionale ed Eufemia De’ Tappetti
L’Aquila – Scrive Franco Taccia: “Prima di parlare del tema in oggetto vorrei fare un rapido accenno ad un racconto veramente esilarante di Luigi Arnaldo Vassallo, scrittore e “GIORNALISTA”, noto anche con lo pseudonimo GANDOLIN, vissuto tra il 1852 ed il 1906. E’ uno dei tanti racconti o poemi o novelle o altri scritti che io come milioni di altre persone leggemmo a scuola (dico “leggemmo” perche’ adesso a scuola è gia’ tanto che ci si vada, figuriamoci poi leggere anche e magari studiare) e che spesso ti tornano in mente, qui sta l’utilita’ della lettura e dello studiare in genere, quando vedendo i “casi della vita”, anche i piu’ banali, come quelli legati al calcio, t’accorgi che sono la prova pratica di quanto narrato ironicamente in una novella da uno scrittore, piu’ di cento anni orsono.
Eufemia De’ Tappetti, protagonista femminile del racconto, è di fatto una poveraccia che s’atteggia a gran signora e, fingi oggi e fingi domani, a via di recitare la parte della gran donna che nel proprio guardaroba conserva un “vestito di seta marron”, si convince davvero di avere questo gran vestito che nella realta’ non esiste, ovviamente.
E la Nazionale che c’entra? C’entra, c’entra, per via della “storia” della giovane eta’ dei componenti.
Buffon 34, Maggio 30, Chiellini 28, Balzaretti 30, Barzagli 31, Thiago Motta 30, De Rossi 29, Montolivo 27, Pirlo 33, Diamanti 29 (fino all’anno scorso non se lo filava nessuno), Cassano 30 (anche se non gioca oggi, come pure T. Motta), Giaccherini 27, Morgan De Sanctis 35.
Precisando che i numeri a fianco dei nomi rappresentano l’eta’ e non il numero di scarpa, vorrei sapere di quali giovani parliamo.
Perche’ anche il simpatico, educatissimo Prandelli (degnissima persona e osannato dai “media” persino per il modo con cui respira) a forza di ripeterlo e sentirlo dire da alcuni giornalisti (?) o “violinisti” (?) se ne sta convincendo come se fosse vero, come la signora De Tappetti col vestito di seta. Perche’, mi dispiace ma non è vero, parla la realta’ dei numeri, anzi delle date, anche perche’ i giovani vengono tenuti, almeno finora, sotto “traccia”, salvo esibirli qualche minuto , fuori ruolo magari, in qualche insulsa amichevole, dicendo che queste sono partite da vincere (perche’, ci sono anche quelle da perdere?). Spero di sbagliarmi ovviamente e non vorrei che questi giovani “prendessero” troppo di naftalina, a via di tenerli chiusi nel guardaroba, come il “vestito di seta marron”.
Non c'è ancora nessun commento.