La tutela della salute è un optional?


Sulmona – Scrivono i comitati per l’ambiente: “Hanno pienamente ragione i medici dell’ ISDE (Internazionale dei Medici per l’Ambiente) nel contestare il programma di monitoraggio della qualità dell’aria predisposto dalla SNAM.
Due sole centraline sono palesemente insufficienti per capire davvero che aria si respira in Valle Peligna : una Valle caratterizzata – come ci ricordano i medici – da particolari condizioni micro-climatiche, in quanto circondata da alti rilievi montuosi e dal fenomeno dell’inversione termica.
Una delle centraline (quella che da alcune settimane sta operando su un mezzo mobile nel parcheggio del cimitero) è peraltro provvisoria; mentre l’altra verrebbe posizionata nel campo sportivo della Potenza e quindi distante dal centro storico.
Dietro questa scelta riduttiva della SNAM c’è, ancora una volta, la logica del risparmio. Ma in questo caso tale scelta, oltre che con l’interesse collettivo, è anche in contrasto con le decisioni della Commissione nazionale V.I.A. la quale ha prescritto che è a carico della SNAM predisporre una “rete di monitoraggio in continuo delle emissioni degli inquinanti e del rumore indotto dalla centrale”, ed inoltre che “il monitoraggio dovrà iniziare almeno un anno prima della fase di cantiere”.
A parte il fatto che nessuno, oggi, può stabilire la data di inizio della fase di cantiere perché al momento non esiste nessuna autorizzazione a costruire la centrale, ciò che balza evidente è che due centraline non possono costituire una “rete di monitoraggio”.
Sorprende che l’ARTA, che è chiamata a decidere insieme alla SNAM in merito alla rete di monitoraggio, stia avallando le decisioni della multinazionale del gas.
Così come è inaccettabile il silenzio acquiescente del Comune di Sulmona: l’amministrazione comunale non ha nulla da dire al riguardo?
Eppure il Sindaco, che nel nostro caso è anche medico, è per legge la massima autorità sanitaria del territorio!
Ma i cittadini, ormai, conoscono bene qual’ è il grado di attenzione di certi amministratori pubblici nei confronti di questi problemi.
Da anni l’Istituto Mario Negri Sud, la cui competenza in materia è a tutti nota, ha presentato un progetto per lo studio della qualità dell’aria nella Valle Peligna che prevede 35 punti di campionamento per il monitoraggio di 31 inquinanti.
Il costo del progetto, 38.400 euro, è più che sostenibile, soprattutto se suddiviso tra più amministrazioni.
Ma finora né il Comune di Sulmona né la Provincia dell’Aquila, che pure hanno assunto precisi impegni attraverso specifici deliberati consiliari, hanno trovato i fondi necessari per la effettuazione dello studio.
I soldi ci sono sempre per iniziative inutili o discutibili ma, stranamente, non ci sono quando si tratta, come in questo caso, di tutelare un bene fondamentale come la salute pubblica.


12 Ottobre 2012

Categoria : Cronaca
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