Folla commossa ai funerali di Roberto
Picciano – (di Stefano Leone) – LE PAROLE DEL PADRE DEL RAGAZZO – (Foto: Affettuosa e l’obitorio di Pescara) – Nel pomeriggio di oggi a Picciano, piccolo centro nel pescarese lungo la valle del fiume Fino, neanche 1.500 abitanti, non erano sufficienti le dimensioni delle strade, della piazza e della chiesa. Tanta era la folla accorsa per l’ultimo saluto a Roberto Affettuosa, foto, il 25enne morto durante la notte fra domenica e lunedi alle 3.30 del mattino.
“Roberto era sano come un pesce – ci ha detto il papà Tonino da noi raggiunto telefonicamente ieri pomeriggio proprio mentre, in auto, scendeva da Picciano a Pescara per recarsi presso la sala settoria dell’obitorio, dove si stava svolgendo l’autopsia sul corpo del figlio – era pieno di vita e non aveva mai avuto nessun sintomo di particolare rilevanza”.
Non sanno darsi ragione i genitori pur nella compostezza fiera e compita che li contraddistingue. Chi appare silenziosamente frastornato con lo sguardo perso è il fratello minore Gianluca, 18 anni, legatissimo al fratello maggiore con il quale condivideva moltissime cose. Roberto, un ragazzo splendido di 25 anni, pieno di esuberanza come lo sono i giovani che attraversano quella stagione della vita, ha perso proprio ciò che si stava costruendo pian piano anche con la vicinanza e l’affetto di una famiglia molto unita. Aveva raggiunto il traguardo del diploma di laurea triennale in Scienze manageriali sportive con 110 e lode presso l’Università di Teramo e, stava frequentando la biennale specialistica. Per questa ragione era conosciutissimo anche negli ambienti sportivi di tutto il comprensorio della Val Fino poiché prestava collaborazione a molte società sportive della zona.
- Signor Tonino, come sono andate le cose?
“Roberto si era sentito poco bene sabato sera con dolori molto forti alla schiena – ci dice ancora il padre -, siamo andati in guardia medica dove hanno riscontrato anche valori sfalsati della pressione arteriosa. Gli hanno fatto del cortisone e, quando il dolore era in attenuazione e la pressione tornata normale siamo tornati a casa. Ma domenica Roberto è tornato ad accusare dolori, questa volta allo stomaco; visto l’aumentare del disagio di mio figlio ho preferito portarlo in ospedale a Penne dove le cose però sono precipitate.
- Cosa è accaduto?
“Quando siamo arrivati si è capito che mio figlio era grave; i medici e gli infermieri sono stati pronti e veloci; nel giro di pochi minuti erano presenti anche tutti quelli reperibili. Hanno fatto controlli ed esami ma le reazioni fisiche di Roberto non erano molto presenti. Durante il trascorrere delle ore, mentre le cure di ogni genere continuavano, hanno deciso di trasferire Roberto all’ospedale di Pescara. Lo hanno quindi preparato, intubato e pronto per l’imbarco nell’ambulanza ma, alle 3.30 mio figlio non ha retto più ed è morto”.
Papà Tonino, nonostante la morte abbia compiuto il suo gesto supremo portandogli via il figlio 25enne, mantiene incredibilmente dignità e forza indici di una gestione del momento di stress davvero straordinaria. Più tardi si è appreso che il virus che ha attaccato Roberto è stato talmente feroce da minarne l’apparato cardiaco. Notizie trapelate da un comprensibile riserbo dicono che è stato trovato un leggero versamento pleurico. Ed oggi le esequie alle quali hanno partecipato oltre tutto il paese di Picciano, migliaia di persone giunte dai paesi vicini. Un fiume interminabile di persone tutto per lui. In serata abbiamo parlato ancora con Tonino Affettuosa, papà di Roberto; nonostante il dolore totalmente avvolgente, della prima sera a casa senza il primogenito, percepiamo il suo pacato ma chiaro desiderio di colloquiare. Lo fa con pacatezza, appunto, voce ferma, calma che a volte tradisce il dolore.
“Roberto era l’emblema della vita; amava la sua famiglia, aveva decine di amici veri; voleva fare il dirigente sportivo e per questo aveva scelto quell’indirizzo universitario. Ora è tutto finito; è come fosse tutto vuoto. Un grande senso di amore e forza allo stesso tempo lo troviamo in Gianluca che idealmente è la naturale prosecuzione di Roberto.”
- Avete avuto notizie ieri al termine dell’esame autoptico? (parrebbe sia stata una miocardia a minare il cuore di Roberto)
“No. Niente. Hanno detto che bisogna attendere il referto dell’autopsia ma ci vorranno una ventina di giorni; intanto ci affideremo ad un legale per tutelare in ogni opportuna sede qualunque situazione di qualsivoglia genere dovesse verificarsi”.
Ci apprestiamo a salutare e ringraziare il signor Tonino quando, interrompendoci, dice:
“Mi faccia la cortesia, lo scriva. Vogliamo ringraziare tutti coloro, e sono migliaia, che hanno voluto partecipare all’ultimo saluto per Roberto. Erano in tantissimi e vogliamo dire grazie a tutti; grazie a nome di Roberto. Grazie”.
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