“Chiodi non ceda a… sospiri di campanile”
L’Aquila – “Per Pescara capoluogo…solo ‘sospiri’. E’ quanto si legge in una nota dell’assessore alla Viabilita’ della Provincia dell’Aquila e Consigliere comunale, Guido Quintino Liris, foto, che chiede al Presidente della Regione Abruzzo, Gianni Chiodi, di “non cedere ai ricatti di un campanilismo pescarese che non risponde alle esigenze dell’intero territorio”. “Le neanche tanto velate minacce del consigliere regionale Lorenzo Sospiri rivolte al Presidente Chiodi e la sua giunta, circa il riordino delle province – rileva Liris – possono costituire un precedente pericoloso per la tenuta della maggioranza di centrodestra in Consiglio regionale, nonche’ rischiano di accendere tensioni importanti tra territori della stessa regione. Tornare sulla decisione del Consiglio delle Autonomie Locali vuol dire tenere conto di un parere frutto di molteplici incontri con i sindaci, le parti sociali e i capigruppo regionali. Ignorare la votazione del CAL, equivale ad ignorare i confronti con i protagonisti del territorio per dare importanza ad interessi di bottega. Per non scendere in campanilismi e fare le giuste considerazioni, abbiamo la responsabilita’ di ripartire dalle certezze e l’unica sicurezza, indiscutibile e determinata per legge, e’ che il capoluogo di provincia e’ L’Aquila. Chieti e Teramo – prosegue Liris – devono fare un fronte comune con L’Aquila, per fare corpo rispetto al tentativo di appropriazione indebita di un ruolo regionale da parte della citta’ di Pescara a discapito delle altre realta’ della Regione. Desidero sottolineare l’amarezza e un pizzico di rabbia emersi dal riferimento al terremoto, nel quale Sospiri dichiara che la citta’ dell’Aquila, sia concentrata oltremodo nei processi di ricostruzione, tanto da non poter essere il capoluogo dell’unica provincia abruzzese. Un colpo al fianco ad una citta’ che ha una ferita aperta, inappropriato e ingiusto e comunque tipico di quando non si hanno argomenti validi. La capacita’ di far diventare protagonista un territorio – chiosa Liris – non sta nell’avere o meno, una sede istituzionale, ma nella competenza degli eletti di rappresentare i propri elettori”.
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