Grandi Rischi (2): qualcuno tranquillizzò
L’Aquila – Qualcuno tranquillizzò, qualcuno dovrebbe essere nel processo accanto ai sette componenti della Commissione Grandi Rischi (per i quali c’è una richiesta di condanna dei pm a 4 anni ciascuni, omicidio colposo e reati connessi). E’ stato detto nei giorni scorsi, molto chiaramente, e c’è anche chi ha fatto nomi e cognomi: il sindaco Cialente e l’ex assessore regionale alla Protezione civile Daniela Stati. Oggi si è parlato senza giri di parole dell’ex capo della Protezione civile, Bertolaso.
Naturalmente, sono opinioni di avvocati, per di più difensori degli imputati eccellenti, principi del foro talvolta, i quali – come da che mondo è mondo – lavorano per sminuire o azzerare le responsabilità dei propri assistiti, chiamando in causa altri. Senza dimenticare che in tanti pensano che il numero degli imputati dovrebbe essere più alto.
Oggi uno dei principi del foro, l’avvocato Coppi, ha parlato ancora più chiaramente ai giornalisti. Per lui “qualcuno tranquillizzò”, non certo il suo assistito (lo scienziato Selvaggi). Incalzato, l’avv. Coppi non ha fatto nomi, non ha neppure concesso un’indicazione più precisa: quel qualcuno che tranquillizzò era nella riunione della Commissione chiamata d’urgenza a L’Aquila tra scosse sempre più forti e frequenti? “Spetta alla Procura stabilirlo, non mi chiedete cose che non intendo dire” è la risposta del legale. Ci sono dunque ombre indistinte che si aggirano nella striminzita auletta-conteiner di Bazzano, sagome senza volto, gente senza nome che non tenne la bocca chiusa, ma la aprì per dire ciò che non andava detto: state tranquilli. Un processo incompleto? Nel corso delle udienze, che ormai si approssimano alla conclusione (sentenza quasi certamente entro ottobre), gli imputati sono sette con nomi e cognomi. Ma, dicono in tanti, potrebbero essere di più. Anzi, dovrebbero, rincarano la dose altri. Non è certo, quindi, che questo scottante caso giudiziario non riservi dei colpi di scena.
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