Autoporto, da fiore all’occhiello a spreco
Teramo – La Direzione Provinciale CNA di Teramo ha affrontato ieri tra i tanti temi posti in discussione, anche la vicenda che si e’ venuta a determinare per le aziende di Roseto che hanno il loro opificio presso l’area produttiva adiacente l’Autoporto. Con la sentenza definitiva della Corte d’appello dell’Aquila – afferma la confederazione – si rischia di porre la parola fine sull’area produttiva adiacente l’Autoporto di Roseto, che doveva rappresentare il fiore all’occhiello dell’imprenditorialita’ e della produttivita’ del Comune e che, al contrario si trasformera’ in un triste deserto. Un’area progettata tra i piu’ ambiziosi propositi, nata a supporto dell’Autoporto costato “13 miliardi di vecchie lire”, collaudato nel 2001, ma mai entrato in funzione: diventato un autentico monumento agli sprechi della Regione Abruzzo. La Direzione Provinciale CNA nell’esprimere la propria preoccupazione per la sorte delle aziende Rosetane, nel denunciare vigorosamente quello che sta avvenendo sulla pelle delle imprese, nello stigmatizzare i fatti che sono successi, nell’evidenziare i lunghi tempi della giustizia (quasi 10 anni dall’inizio dei lavori e la costruzione degli opifici), impegna formalmente l’intera organizzazione ad un forte sostegno a tutte le azioni che le imprese di Roseto intenderanno intraprendere. Nello stesso tempo – dice la Cna – ci rivolgiamo al Sindaco del Comune di Roseto degli Abruzzi , Ennio Pavone, alla maggioranza consiliare ed anche ai Consiglieri di opposizione affinche’ unitariamente deliberino, oltre alla impugnazione della sentenza, alla contestuale decisione politica di sospensione dei pagamenti richiesti alle Imprese ed infine a riprendere la trattativa per un accordo bonario con gli ex proprietari dei terreni. Come direzione CNA siamo e saremo a fianco delle Imprese, delle loro famiglie e di tutti gli oltre duecento addetti occupati nelle varie aziende e non faremo mancare il nostro sostegno morale e materiale.
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