Mascia si autosoccorre e rimane (2)
Pescara – (di Stefano Leone) – … Per dirla tutta la seduta ha stentato a decollare; l’aula fin dall’inizio, previsto per le ore 15.00, è apparsa semivuota e silenziosa per l’assenza di molti consiglieri e qualche pezzo della maggioranza. Gli uomini dell’UDC tutti in riunione per mettere a punto gli ultimi accordi. A loro si è spesso associato anche il Sindaco, accompagnato dal consigliere Sospiri. L’atmosfera era piuttosto tesa anche se spesso si sussurravano pronostici e risultati che di li a poco si sarebbero confermati o smentiti. Il Sindaco, apparentemente tranquillo, entrava ed usciva dall’aula, Carlo Masci, (parte in causa in quanto era in gioco una sua creatura, Pescara Parcheggi), si aggirava fra gli scranni e il parterre con un sorriso che lasciava trasparire un’apparente consapevolezza. Poi, finalmente, entrano quelli dell’UDC ma non il loro capo gruppo Dogali.
Alle 15.45 ha inizio la seduta. L’aula è gremita di cittadini con una nutrita rappresentanza di lavoratori della Pescara Parcheggi visibilmente preoccupati; anche il tavolo della stampa è pieno come non accadeva ormai da moltissimo tempo a conferma che, l’appuntamento è di quelli che possono far presagire una svolta. Cameramen, fotografi e cronisti, insieme come fossimo ad una convention americana. Il dibattito inizia con la sequenza delle interrogazioni; il Presidente De Camillis, dopo l’appello, concede la facoltà di esporre ai consiglieri prenotati. Si comincia con l’interrogazione sui fatti che interessarono l’aeroporto d’Abruzzo con la “runway incursion” (incursione in pista) e il ritardo del volo notturno di rientro a Pescara da Torino della squadra biancoazzurra; interrogante il consigliere Corneli del PD. A seguire, chiarimento sul famigerato elenco dei 150 nomi per gli ingressi omaggio allo stadio; poi, situazione e intendimenti della giunta sulla situazione dei parchi cittadini. Interrogante un sempre accalorato capo gruppo del PD Di Pietrantonio. Intanto siamo giunti alle 16.15 ed ecco che rientra in aula il capo gruppo dell’UDC Dogali. Con sobrietà cattedratica nel suo completo grigio chiaro, butta l’occhio verso i suoi mentre entra nel suo scranno. I conciliaboli intanto continuano; più che l’aula consiliare di una assemblea istituzionale appare come un brulichio di persone in continuo movimento, con interventi oratori in atto e assessori e consiglieri che vanno da una parte all’altra. Spesso viene da pensare che, chi sta esponendo il proprio intervento al microfono, deve fare uno sforzo notevole per mantenere la concentrazione. Sembra che nessuno presti attenzione. Molti vanno e vengono dal tavolo dove noi giornalisti, fra taccuini, pc e tablet cerchiamo di carpire ogni minimo sbilanciamento degli equilibri. Arriva proprio il momento in cui il Presidente De Camillis da facoltà oratoria a Dogali. L’attenzione pare diventare più presente. Dogali mette subito il dito nella piaga:
“Va bene per ricapitalizzare Pescara Parcheggi ma saremo integerrimi nell’impegno di voler cambiare il management della Società e del suo piano industriale che fin’ora pare non ci sia stato. In tempi come quelli attuali non ci si può permettere di avere società partecipate che siano solo in perdita”.
In altre parole, l’UDC, per bocca del suo capo gruppo vuole due cose dalle quali non si è disposti a recedere: la rimozione dell’amministratore unico, (Roberto Core, espressione di Pescara Futura dunque di Carlo Masci), con persone di provata esperienza nella gestione finanziaria e operativa di società di servizi; valutare l’ingresso in società di capitali privati dunque, trovare interessi di imprenditori capaci nella gestione e interessati alla proposta. L’UDC non accetta che la partecipata del Comune di Pescara, (della quale ricordiamo è socio unico), sia un pozzo senza fondo e che non riesca ad incassare quanto le previsioni di entrata, invece, dettano in modo chiaro. Si passa, quindi, alla votazione delle delibere. La prima è quella inerente l’abbonamento a costo agevolato per il parcheggio in alcune zone del centro per i residenti. Nonostante qualche ritrosia dell’opposizione la delibera passa con 28 voti favorevoli, 3 contrari e 1 astenuto. Arriva il momento topico: il Sindaco, affiancato da uno dei suoi fedelissimi, il vice Fiorilli, butta rapidamente l’occhio fra i banchi come a voler fare una rapida conta per non avere sorprese all’ultimo secondo dopo frenetici accordi preassembleari. Il Presidente dichiara aperta la votazione sulla delibera per la ricapitalizzazione della Pescara Parcheggi. L’atmosfera è la stessa di quella che si respira in uno stadio, quando il giocatore della squadra di casa, va sul dischetto per battere il calcio di rigore. Silenzio totale, poi la voce metallica del Presidente De Camillis dichiara chiusa la votazione e tutti attendono il resoconto. Sono le 17.24:
“Presenti 40; favorevoli 17; contrari 16; astenuti 7 la delibera è approvata”.
Il silenzio è ancora più assordante. Qualcuno stenta perfino a fare i conti. Poi, sui volti dei lavoratori della Pescara Parcheggi si intravede un barlume di tiepida soddisfazione. Molto meno su quelli degli amministratori, sia di maggioranza che di opposizione. La maggioranza perché a capito di aver portato a casa un risultato solo grazie al voto del Sindaco che, in realtà, si è autosalvato, l’opposizione perché pensava di avercela fatta a far atterrare definitivamente l’aeroplano dell’esecutivo e con esso il suo capo pilota, il Sindaco in carica Luigi Arbore Mascia. E’ ormai buio quando l’aula comincia a svuotarsi. Il pubblico lascia la platea, i protagonisti escono a gruppi e la tensione apparentemente si stempera. Ne è riprova della battuta che Maurizio Acerbo, Rifondazione Comunista, fa al Sindaco sul colore della sua cravatta: “Sindaco la tua scaramanzia di indossare la cravatta rossa proprio oggi ha funzionato alla grande!”. Il Sindaco sorride ma sa benissimo che con i numeri di oggi, da domani in poi, per la sua Giunta ci sarà molto poco da sorridere.
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