S.Maria Paganica, storia e rinascite
L’Aquila – In occasione del restauro del trittico della Madonna del Rosario, in S.Maria Paganica, nella foto, la collega ANGELA CIANO scrive dell’edificio sacro aquilano: “La chiesa originaria di S. Maria Paganica fu fondata nella seconda metà del XIII secolo dagli abitanti del Castello di Paganica e doveva essere già parzialmente edificata nei primi anni del 1300, quando artisti atriani, durante i lavori di decorazione dell’esterno, incisero la data 1308 nell’architrave del portale della facciata. Il grandioso edificio fu più volte danneggiato dai terremoti e dell’originaria architettura rimangono il robusto basamento della torre campanaria, la facciata e i due portali minori.
La facciata rivolta su Via Paganica, è caratterizzata da una balconata a due rampe laterali ed è una delle poche parti sopravvissute al terremoto del 1703 e a quello recente del 2009. Si presenta scandita orizzontalmente in tre parti, di cui le prime due rivestite con pietra calcarea mentre l’ultima è caratterizzata da pietrame faccia a vista. In asse con il portale sono un piccolo rosone ed una finestra quadrangolare.
Al lato della chiesa, alla destra della facciata principale, si staglia una possente torre campanaria che in precedenza aveva la funzione di avamposto militare; riadattata alle esigenze religiose, la torre è stata successivamente mozzata per ordine del Principe d’Orange nel 1529 e le sue pietre hanno contribuito alla costruzione del Forte spagnolo, poco distante. La chiesa è inoltre caratterizzata da imponenti contrafforti posti al lato della navata principale, aggiunti in seguito ai crolli del terremoto del 1703.
L’interno, settecentesco, presentava un’imponente navata con cappelle laterali, realizzate tra il XV e il XVII secolo e modificate dopo il 1703. La zona presbiteriale, sopraelevata nel tardo settecento, era caratterizzata da un grande transetto con cupola e un’abside semicircolare. Precedentemente al crollo del 2009, sul soffitto erano ammirabili alcuni dipinti risalenti ai primi anni del secolo scorso ad opera di Carlo Patrignani.
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