Fita-Cna su sperperi autoporto San Salvo
Pescara – Cambiare subito la legge regionale. Poi, attraverso un bando di evidenza pubblica, procedere alla valutazione di possibili ipotesi di gestione dell’autoporto di San Salvo, per scrivere la parola fine su una vicenda intollerabile di sperpero di danaro pubblico. E’ il percorso “obbligato” indicato dalla Fita-Cna abruzzese, l’associazione delle piccole e medie imprese del trasporto su gomma, che interviene sulle ipotesi, avanzate attraverso gli organi di stampa, relative alla gestione della struttura che, ormai ultimata da anni, resta del tutto inutilizzata ed esposta all’azione dei vandali, come del resto avviene per le strutture “gemelle” di Roseto ed Avezzano.
Da anni – affermano alla Fita abruzzese – ci occupiamo attivamente del destino di strutture, come gli autoporti, costate alla collettivita’ milioni di euro, ma mai messe in funzione. Strutture che dovrebbero rappresentare un servizio importante per le aziende di trasporto, contribuire a decongestionare il traffico, mettere in sicurezza mezzi e persone. Abbiamo manifestato, due anni fa, davanti all’ingresso dell’autoporto di San Salvo, e piu’ di recente abbiamo riportato all’attenzione dell’opinione pubblica abruzzese il caso: per questo, crediamo sia opportuno lavorare alla rimozione di quei vincoli che rendono oggi impossibile l’affidamento in gestione degli autoporti a societa’ private, visto che la strada della gestione mista (con gli enti pubblici) e’ preclusa da vincoli di legge nazionali e dallo stato di precarieta’ delle casse degli enti pubblici, Regione in testa. Cosi’, conclude la Fita-Cna, la strada appare segnata: occorre che la Regione approvi la legge di modifica dell’attuale sistema di affidamento della gestione, come proposto dal consigliere regionale Claudio Ruffini; e che, subito dopo, attraverso i meccanismi della concessione e del project financing, proceda alla identificazione dei possibili soggetti privati interessati alla gestione.
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