Discarica Borsacchio, o riserva naturale?
Roseto – Dopo i primi tre mesi della gestione affidata al Comune di Roseto, l’area protetta del Borsacchio è diventata una discarica a cielo aperto. I visitatori sono entusiasti e la Riserva è stata adesso inserita nell’elenco delle più quotate attrazioni turistiche abruzzesi. Ma le foto che i lettori ci hanno inviato descrivono una realtà ben diversa da quella promessa, e soprattutto da quella che i turisti, gli amanti della natura e i cittadini comuni vorrebbero. Una riserva ha dei costi: se questo è il risultato… E’ comprensibile che la gestione sia onerosa e quindi presenti qualche difficoltà , ma bisognava pensarci prima e decidere se accettarla o rifiutarla. Troppo spesso le cose si fanno per politica, e non per produrre utili ed effettivi risultati a disposizione della collettività . Comprensibile anche che il maltempo crei, periodicamente, dei problemi, ma non si tratta certo di eventualità imprevedibili visto che il cambiamento del clima “garantisce” a tutti eventi estremi e conseguenze pesanti. Mantenere una riserva ambientale non è uno scherzo nè una medaglietta da appuntare sul petto del politico di turno, che mira ad avvantaggiarsene elettoralmente.
Lo sconcio documentato dalle foto è la verità dei fatti ed è il volto dell’Abruzzo regione verde a parole, in verità sconquassato, pieno di veleni e abusi, poco convinto dell’assoluta necessità di difendere l’unico vero patrimonio di cui dispone: se stesso come paesaggio, valori naturalistici, ambiente. Una questione culturale. Appunto: cultura. Un bene raro e scarso come il buonsenso.
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