Tendòpoli, sgombero degli occupanti, discutibili criteri di assegnazione di tetti
L’Aquila – La tendòpoli di piazza d’Armi, oltre 1.200 abitanti da cinque mesi circa, diventa meno popolosa. Oggi sono proseguite le operazioni di sgombero verso i miniappartamenti alla Guardia di Finanza, i primi dei quali potrebbero essere finalmente occupati nelle prossime ore. Forse qualcuno trascorrerà addirittura la prossima notte con un tetto sulla testa. Altri hanno avuto diverse destinazioni, e qualcuno non si trova soddisfatto del posto che gli è stato assegnato. Sarebbe stato impensabile non incontrare difficoltà e contestazioni, e questo la Protezione civile lo sa bene. Ma ciò non toglie che un po’ di chiarezza sia necessaria in tutta la situazione.
Dove sono le graduatorie di assegnazione delle case a coloro che ne hanno fatto domanda? Quanti nelle case, quanti negli alberghi, quanti in autonoma sistemazione? Con quali criteri si decide la dislocazione delle persone? In verità nessuno lo sa e nessuno è in grado di saperlo, e il sospetto che qualcuno possa agire sottobanco con favoritismi e privilegi è più di un sospetto: sappiamo tutti come vanno le cose in tempi normali, figuriamoci in tempi come gli attuali.
Il consigliere regionale De Matteis oggi è tornato ad attaccare i criteri scelti dalla Protezione civile. Egli si chiede e chiede: se molte delle case saranno assegnate a dicembre (molti edifici sono in costruzione appena avviata), chi ha iscritto i figli a scuola come farà ? Dove alloggerà fino a dicembre? Le case e le altre sistemazioni debbono toccare, ritengono alcuni, anche e soprattutto a chi lavora a L’Aquila, e non è concepibile che non vi siano alloggi per chi è single o per famiglie piccole, di due persone. Ogni discriminazione di questo tipo è sgradevole e neppure giusta, visto che tutti sono uguali di fronte alla legge… del terremoto. Tutti hanno la sensazione che sia ingiusto ostacolare i single, le piccole famiglie, o chiunque altro, tant’è vero che si parla di costruire altre 500 case anstisismiche. Il grande errore, la grande mancanza è stata non rendersi conto per tempo di numeri ed esatta dimensione del fabbisogno: i censimenti tardivi e frettolosi lo dimostrano, invece la prima cosa che occorreva fare è sapere con certezza quanti erano ad aver bisogno di alloggi.
(Nelle foto Col: La scuola della Guardia di finanza a Coppito, e Giorgio De Matteis, consigliere regionale del MPA).
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