La condotta si rompe? E che fretta c’è?
Pescara – DISAGI, FIUMI D’ACQUA SPRECATA, STRADE CHIUSE – Un’emergenza idrica di notte? Con tutta calma, gli addetti arrivano ma dopo che il Sole è già bello alto, e cominciano a lavorare dopo 3 ore dalla prima segnalazione. Non è il solito cittadino che protesta a dirlo, ma il Comune, che intende farsi sentire presso la ineffabile società che si occupa dell’acqua, l’ACA. Esistono situazioni di emergenza, per fortuna rare, e bisogna saperle fronteggiare, diversamente da quanto pare sia avvenutl.
Ha creato disagi e polemiche la rottura di una grossa condotta dell’acqua, avvenuta all’alba in via Venezia, a Pescara, di fronte al liceo classico D’Annunzio. La strada, infatti, si e’ allagata ed e’ stata chiusa, e a seguito di questo episodio il sindaco Luigi Albore Mascia annuncia che chiedera’ conto all’Aca “dei disagi subiti” in particolare per quanto riguarda la tempistica sull’inizio dei lavori di ripristino della condotta stessa. Il problema, dice il sindaco, e’ stato segnalato al call center dell’Aca alle 5 ma le squadre reperibili del pronto intervento sono giunte sul posto solo alle 7.40, iniziando a lavorare dopo le 8, come verbalizzato dai vigili urbani presenti sul posto.
“Per tre ore – denuncia Mascia – l’acqua ha continuato a sgorgare a fiotti allagando completamente via Venezia, chiusa al traffico, e aggravando il guasto, creando un’enorme voragine in superficie, senza contare i disagi per la citta’, per i commercianti della zona e per i residenti. E’ evidente che qualcosa ancora una volta non ha funzionato e le conseguenze non possono ricadere sempre e solo sul territorio” – prosegue il sindaco. Ora vuole “capire cosa non ha funzionato nella macchina tecnica di un’Azienda che dovrebbe essere in grado di affrontare con la massima urgenza e sollecitudine tali eventi d’emergenza”.
(Ndr) - Sarebbe bello se, una volta tanto, da Comune e ACA venissero comunicate subito e chiaramente prima di tutto le scuse ai cittadini, secondo poi le responsabilità e i motivi del ritardo, e, terzo poi, anche le misure che saranno adottate nei confronti dei responsabili. Sarebbe bello, ma come nella canzone di Gianna Nannini, anche “bello e impossibile”.
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