I tesori e la storia della fornace Santarelli
Scoppito -NELLA ZONA TORNO’ ALLA LUCE LO SCHELETRO DEL “MAMMUT” – “Riportare alla vita questi luoghi perché sono stati vita per tutti”. Sono le parole che Gianfranco Callori Di Vignale, attuale amministratore della società Ama, ex fornace Santarelli, si è sentito dire dal suocero, fondatore della fornace, prima di morire. Un’ultima volontà dell’anziano scoppitano, che Di Vignale ha raccolto, cominciando a reperire, ricordi e racconti della gente del posto e dando vita alla mostra presentata stamattina nel centro polifunzionale di Civitatomassa : “Storia della fornace Ama e il suo territorio”, percorso alle radici per uno sguardo fiducioso verso il futuro.
Un’iniziativa apprezzata dal vescovo ausiliare dell’arcidiocesi dell’Aquila Mons. Giovanni D’Ercole che ha aperto la conferenza odierna e, applaudita, dall’Università dell’Aquila, di Roma “La Sapienza”, dalla Soprintendenza per i beni archeologici dell’Abruzzo, dall’Aquila Rugby (che nel sito ha un ambizioso progetto per il futuro) e dal Comitato degli anziani che hanno lavorato nella fornace.
L’obiettivo della mostra è stato mettere insieme varie realtà presenti a Scoppito, attraverso l’indagine di aspetti archeologici, paleontologici e botanici” spiega Gianfranco Callori Di Vignale, amministratore della società Ama, ex fornace Santarelli. “Pochi sanno, per esempio, che nell’area c’è un ponte romano, attraversato dall’antica via Cecilia, di cui sono esposte alcune foto”.
Nella mostra sono esposte le foto della cava che ha dato origine alla fornace attiva tra il 1936 e l’85, i manufatti per costruzioni edilizie, mattoni, tegole, coppi, cortine, pignatte. Ma anche stampi in acciaio per mattoni e carrelli con cui questi materiali venivano portati nella fornace.
“Ho visto che in 25 anni abbiamo perso la memoria di una delle ricchezze del nostro territorio – apre la conferenza il primo cittadino di Scoppito Marco Giusti – e questo mi ha fatto pensare che quello di trasferire la memoria storica da una generazione ad un’altra fosse proprio uno dei compiti dell’amministrazione comunale. Quella che stiamo vivendo è un’iniziativa sperimentale che si concluderà con un incontro – il passaggio della memoria storica appunto – tra gli anziani lavoratori dell’Ama e i giovani studenti”. La mostra sarà visibile ogni venerdì e sabato fino al 21 ottobre dalle 9 alle 13 e dalle 15 alle 19 nel centro polivalente di Civitatomassa.
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