All’ANCE la legge edilizia non va più bene?
Pescara – (di Maurizio Acerbo, consigliere regionale PRC) – Per mesi i costruttori seguiti in coro dagli esponenti del PDL hanno richiesto la rapida approvazione di una legge regionale attuativa del “decreto sviluppo” e lamentato il ritardo rispetto alle altre regioni (quelle dove al governo c’è Rifondazione l’hanno approvata più di un anno fa).
Nella notte tra il 18 e il 19 settembre il Consiglio ha approvato il provvedimento ma ora all’Ance (Associazione costruttori) non va più bene.
Il motivo è facilmente intuibile: i potenti costruttori pescaresi avevano concordato con il PDL una legge simile a quella della Calabria che consentisse una totale deregulation urbanistica e superpremi di cubatura ovunque e dovunque in deroga a tutto.
La nostra battaglia in Consiglio Regionale ha invece modificato sostanzialmente il testo inserendo una regolamentazione anche se più blanda di quella delle altre regioni.
Da giorni si è scatenata una fortissima pressione sugli esponenti del PDL per chiedere di bloccare il provvedimento.
Il presidente dell’ANCE Antonio D’Intino (Madis costruzioni) ha inviato una lettera al Presidente Pagano chiedendo un’audizione da parte dei capigruppo “auspicando che il Consiglio Regionale possa assumere provvedimenti prima della pubblicazione della legge sul Bura” (vedi allegato).
Nella lettera D’Intino parla a nome di tutto il mondo dell’edilizia (basta guardare l’elenco delle sigle nella lettera allegata).
Però mi risulta che le stesse siano state informate soltanto dopo l’invio della lettera al presidente. D’Intino prima ha scritto a Pagano, poi ha comunicato la cosa alle sigle del mondo dell’edilizia.
Anzi mi risulta che almeno la Fillea CGIL e l’APIEDIL (i costruttori dell’API) abbiano comunicato a Pagano di non aver sottoscritto la lettera inviata dall’ANCE anche a loro nome.
Auspico che il Presidente Pagano e il Presidente Chiodi non si prestino a manovre dilatorie rispetto ai tempi di promulgazione e pubblicazione e vigilerò in tal senso.
Il Consiglio Regionale non può lavorare sotto dettatura di ristretti gruppi di privati interessati che finiscono col danneggiare con le loro pretese esagerate l’insieme dello stesso mondo dell’edilizia regionale!
La legge si pubblichi e se ci sono correzioni da fare il Consiglio può – come sovente accade – intervenire successivamente se lo si riterrà opportuno.
Faccio presente che OGNI RITARDO NELLA PROMULGAZIONE E NELLA PUBBLICAZIONE DELLA LEGGE POTREBBE PREFIGURARE LA POSSIBILITA’ DI PORTARE AVANTI OPERAZIONI EDILIZIE SULLA BASE DEL “DECRETO SVILUPPO” CHE SULLA BASE DELLA LEGGE APPROVATA NON SAREBBERO PIU’ CONSENTITE O COMUNQUE SAREBBERO SOTTOPOSTE AL VAGLIO DEL CONSIGLIO COMUNALE.
E’ sempre più chiaro che si vogliono far passare una serie di operazioni a Pescara che in Consiglio Comunale difficilmente troverebbero consenso o che non rientrerebbero nei parametri fissati dalla legge regionale.
Non c'è ancora nessun commento.