Case al Comune, ma senza personale


L’Italia è un paese che gli stranieri non capiscono, e che ormai non capiamo più neppure noi. Evidentemente, è impossibile. Il Comune dell’Aquila acquisisce 4.500 alloggi antisismici, quelli di Berlusconi da 809 milioni di euro. Dovrà manutenerli, curarsene, case e infrastrutture, tutto. Una cittadina che si aggiunge alla città, che già così com’è è scassata da far paura, mal tenuta, abbandonata persino nelle minime esigenze quotidiane. Va detto anche che il Comune diventa un opulento e ricchissimo proprietario immobiliare. Nel contempo, quando il sindaco chiede a Barca che per la ricostruzione siano assunti anche degli operai, Barca dice “niet” e rifiuta. Nel concorsone non sono previste figure del genere. Come non è contemplato il sociale, del resto: altra clamorosa ed enigmatica scelta.
Riassumendo: il Comune si gonfia come un pallone di nuove case e quartieri, strade, verde, servizi da erogare e curare, ma gli negano persino le figure professionali necessarie per mandare avanti il baraccone. Di fronte ad una storia così, dite la verità, ci capite qualcosa? Riuscite a percepire una logica in tali comportamenti? O piuttosto non vedete una sequenza paurosa di pasticci uno maggiore del precedente, nei quali affonderemo tutti? Altro che ricostruzione… qui siamo alla ridemolizione.



28 Settembre 2012

Gianfranco Colacito  -  Direttore InAbruzzo.com - giancolacito@yahoo.it

Categoria : Editoriale
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