…in poche parole
(di Don Luigi Maria Epicoco) Noi siamo come i discepoli. Ci fermiamo all’inizio della frase: “il Figlio dell’uomo deve soffrire molto….”; quasi mai arriviamo alla fine del discorso quando Gesù dice: “e risorgere il terzo giorno”. Noi vorremmo che cancellasse quella parola. Vorremo che la fatica, il soffrire, l’essere a volte rifiutati scompaia dal nostro orizzonte. Ma Gesù fa qualcosa di molto più bello e grande. Aggiunge un finale imprevisto ai nostri drammi. Ci aggiunge la resurrezione. E’ come se volesse dirci: “non avere paura di ciò che vivi, ricorda che alla fine si vince. Ho vinto io per te. Vai avanti e affronta senza paura”. Oggi dovremmo fare una gran cosa, ricordarci che alla fine delle nostre salite c’è un paesaggio che ci farà dire “n’è valsa la pena”. (Tracce di Parola 28.9.12) luigimariaepicoco@gmail.com
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