Doppio capoluogo, Chiodi faccia qualcosa

(Immagine: il cocchiere sulla serpa) – Saggio e da buon risanatore di conti (così ama considerarsi, i cittadini la pensano un po’ diversamente…) quanto ha detto il presidente Chiodi sul doppio capoluogo regionale. Di fatto, almeno, benchè nello statuto il capoluogo sia solo L’Aquila. In pratica, gli uffici e le sedi sono anche a Pescara e i voraci chiedono anche di spendere molti soldi per costruirne o acquistarne di nuove. Sempre a Pescara. Chiodi ha ragione: è un’anomalia, deriva dai disordini di 40 anni fa, è colpa di una politica che non seppe fare di meglio di una spartizione. Che oggi risulta scomoda, costosa, dispendiosa e non certo utile all’efficienza e alla snellezza. Ma soprattutto ridicola.
Risulta, anche a Chiodi che nessun politico e nessun partito ha mai affrontato il problema decidendo di farne uno solo, di capoluogo, punto e basta. Dia un esempio, lui che oggi sulla serpa, Capoluogo è L’Aquila? Tutto stia a L’Aquila. Capoluogo deve diventare Pescara? Tutto stia a Pescara, quando lo diventerà.
La politica è sana e utile al popolo quando fa cose giuste, non ruba, non dilapida soldi, toglie di mezzo gli sprechi, mostra di aver coraggio e attributi. Non tutte le decisioni importanti portano voti e popolarità. Ma chi ha vera forza e autentico coraggio, le prende lo stesso. Da decenni in Abruzzo viviamo di compromessi, falsità, doppioni, inutilità e a beneficiarne solo stati solo politici e vip, con i loro sodali e dorati lacchè da tornaconto. Un Abruzzo, un capoluogo. Bella rogna, direte, proprio in questo momento… con la bega delle province. Ma è meglio mettere tutto in pentola, se vuoi un buon minestrone.