Dragaggio, i lumaconi si sono mossi
Pescara – Gli inquietanti lumaconi della politica e della burocrazia sembrano muoversi dai loro torpori insuperabili. Secondo quanto l’ex commissario del porto, il presidente della provincia Guerino Testa, ha detto oggi in tv, il Provveditorato regionale alle opere pubbliche gli avrebbe assicurato che il bando per l’intervento dovrebbe dare segni di vita “alla fine della prossima settimana”. Di questo bando si ebbe la prima, vaga e smozzicata notizia più d’un mese fa. Venne fatta rimbalzare a Pescara la voce che c’era il bando. Poi il sipario tornò a scendere, e oggi Testa dice di aver saputo che occorrono ancora sei-sette giorni. Nessuno capirà mai perchè occorra tanto tempo per mandare avanti una pratica tanto urgente. Dal canto suo il Provveditorato non dice una sillaba, perchè certi uffici del vecchio stato polveroso e gelatinoso non sono soliti informare i cittadini: come se agissero e utilizzassero agendo soldi propri e non dei cittadini…
La storia del mancato dragaggio rappresenta il peggio in un Abruzzo e in un’Italia che primeggia solo per l’enormità delle spese della propria struttura (per tacere di vicende come quella del Lazio), e rimangono invece ancorate ad un passato di inefficienza e di inerzia impressionanti. Anche se va detto che, fino agli anni Novanta, il dragaggio del fiume avveniva, perchè era ritenuto un intervento normale, trattandosi di un porto canale fluviale. Poi tutto si arenò e bloccò, anche per i maggiori rigori ambientalistici e l’aumento dell’inquinamento. Infine, tutto si è fermato completamente e Pescara è finita sul lastrico, perdendo il porto canale, e l’immagine. Le voci che circolano, ovviamente, non convincono i pescatori e gli armatori, che non credono più a nessuno. Difficile dar loro torto. I fatti parlano molto più dei politici, degli uffici, delle autorità che non sanno davvero dove andare a sbattere la testa e si aspettano, prima o poi, una reazione popolare che potrebbe essere infuocata.
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