Ecco com’è la “rotatoria electoralis”: plastica
L’Aquila – La chiamano, gli ironici più acculturati, rotatoria electoralis. Quelli che hanno fatto solo le scuole basse, rotatoria elettorale. E’ il policromo accrocco di plastica bianca e rossa che il Comune ha realizzato, dopo anni, e indifferente alquanto a petizioni con migliaia di firme, al posto del pessimo “muro di Pettino”, dandone copiosi e ridondanti annunci prima delle ultime elezioni (perciò rotatoria electoralis). In sostanza il varco che consente alle genti di Pettino di potersi dirigere verso l’ex centro dell’Aquila senza dover percorrere chilometri, giravolte, violando divieti e severe proibizioni, semplicemente seguendo la statale 80.
Electoralis nacque, ed electoralis è rimasta, la rotatoria che non c’è, in quanto l’amministrazione ha prima fatto “allungare il collo” alla gente, poi ha sentenziato: faremo la rotatoria. Faremo anche altri epici lavori stradali nel vicino viale Corrado IV, all’incrocio di Quaianni e altrove, e naturalmente molte, moltissime rotatorie: ma Pettino sarà liberata subito dalle schiavitù e il muro di Pettino sarà abbattuto. Poi, vedrete, arriverà subito la rotatoria.
Tutto ciò avveniva nel lontano marzo 2012 e nel lontano successivo aprile, mese elettorale, durante il quale è stato annunciato tutto, meno una spedizione umana su Marte, perchè ci aveva già pensato la NASA e L’Aquila non poteva scopiazzare. Anche per rispetto al buon Obama, che notoriamente è un aquilano ad honorem e, quando viene, distribuisce anche abbracci ai locali politici. Dimentica sempre di lasciare qualche dollaro per la ricostruzione, perchè è distratto e Michelle non gli ricorda mai nulla.
Siamo quasi a ottobre, e la plastica bianca e rossa fa sempre pessima mostra di sè. La rotatoria electoralis non c’è, e nessuno ne parla più. Come, del resto, dei sontuosi lavori sulla viabilità più avanti, di cui non si percepisce traccia. I megafoni comunali sono stati riposti o riappesi al chiodo.
Tutto ciò avviene nella città che probabilmente ha il più alto numero di rotatorie dell’emisfero artico del mondo, L’Aquila, la maggior parte sinceramente superflue, se non dannose, la totalità (meno due) in condizioni di sporcizia e degrado che si riscontrano solo in talune città libiche, ma a causa degli eventi bellici.
Una delle pochissime “rotonde” che davvero sarebbe servita, appunto quella di cui parliamo, non è mai stata fatta, benchè promessa e ripromessa in ferventi (e bugiardi) sproloqui pre-voto. Complimentoni a tutti: sembra la politica degli anni Sessanta, nei quali, tuttavia, si facevano opere da miliardi, magari chiedendo i voti: ma si facevano.
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