Premio Parco, vince Chiara Gentile
Pescasseroli. – Ha vinto con “Pane e Niente”. Questa I edizione ha assegnato inoltre i premi speciali a Carlo La Porta e alla Scuola d’infanzia “IRAFI “di Roma. Chiara Gentile, 28 anni di Roma, con “Pane e Niente” ha vinto la I edizione del Premio letterario “Buonanotte nel Parco” ideato dal Parco in collaborazione con l’Associazione Futuro Remoto di Villetta Barrea. La proclamazione c’è stata sabato pomeriggio, durante la cerimonia al Centro Servizi del Parco a Villetta Barrea. Il racconto di Chiara Gentile ha prevalso su “Segreto del bosco” di Stefano Carnicelli dell’Aquila e “Io sono tornato” di Benedetto Mortola di Genova. L’altro racconto finalista era “Il bambino e la montagna” di Gabriella Calia di Catania.
Questa prima edizione di “Buonanotte nel Parco” ha assegnato anche due Premi Speciali al racconto “Il Risveglio” di Carlo La Porta e alla Scuola per l’infanzia montessoriana “IRAFI” di Roma che ha realizzato, con i bambini, un racconto multimediale sugli animali. “Il livello dei racconti è stato molto buono” ha commentato la scrittrice Dacia Maraini Presidente della giuria composta, fra gli altri, dal Commissario del Parco Giuseppe Rossi e dal Presidente della Comunità del Parco Alberto d’Orazio. “Il Parco d’Abruzzo ha una sensibilità culturale che non si trova in altre aree protette” ha chiosato Maraini.
“Pane e Niente” racconta la storia di un bambino e di un papà costretti a separarsi dalla propria famiglia e dal posto in cui sono nati. C’è il tema della valigia, del viaggio, del ritorno, della solitudine. “Un racconto bellissimo- dice il Commissario del Parco Giuseppe Rossi- che dipinge la vita di questi luoghi di tanti anni fa, una realtà che non esiste più”.
Al Parco, sono arrivati 17 racconti da tutta Italia sul tema “Paesaggio e diversità culturale” che andranno ora a costruire un archivio di “racconti del Parco”. I tre finalisti saranno pubblicati nelle nuova collana editoriale “Racconto della buonanotte nel Parco”.
Prima della premiazione del concorso sono stati presentati al numeroso pubblico presente in sala, due libri: “La grande festa” e “Il tempo dell’orizzonte corto” scritti dalla stessa Maraini e dalla psicoanalista Maria Luisa Algini. Un confronto a tutto campo sulla sacralità della morte, sulla malattia come colpa da espiare, sul lutto. Argomenti completamente rimossi dalla società di oggi che non dà strumenti culturali né rituali per affrontare il passaggio dalla vita alla morte.
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