Grandi rischi: il pm apre la requisitoria
L’Aquila – (aggiornamento) – VALUTAZIONI DEGLI ESPERTI CARENTI E INGANNATORIE DEL FENOMENO – “Il terremoto e’ una disgrazia per le vittime e i familiari ma anche per questi sette imputati che stanno subendo un processo da due anni e mezzo”. Ma quanto avvenne a L’Aquila prima del forte terremoto è sicuramente censurabile e fuorviante. Lo ha detto il pm Fabio Picuti (foto) in avvio della requisitoria, nel processo alla Commissione grandi rischi, facendo riferimento alle difficolta’ che si incontrate nello svolgimento dell’inchiesta e nella redazione scritta della stessa requisitoria che verra’ consegnata al giudice dopo la due giorni di requisitoria orale. “Il procuratore Alfredo Rossini mi ha detto – ha aggiunto Picuti – che sarebbe uno sbaglio porsi in un’ottica interpretativa a evento avvenuto. Non bisogna cadere nell’ottica del ‘si sapeva bene’ ne’ in quella di ‘e’ successa una disgrazia, di chi e’ la colpa. Spero che noi pm (Fabio Picuti ed il sostituto Roberta D’Avolio) lo abbiamo evitato”.
Nel corso della sua requisitoria il pm ha ricordato lo scomparso Procuratore capo Rossini. “Il suo suggerimento – ha detto Picuti in aula – fu: sei un pm percio’ utilizza le norme, e quello abbiamo fatto”. La requisitoria del pm e’ iniziata con l’analisi dell’aspetto e le modalita’ di convocazione della riunione della Commissione Grandi rischia avvenuta all’Aquila, il 30 marzo 2009; l’oggetto della stessa riunione; il numero dei componenti.
“Quando sono venuti all’Aquila, gli imputati hanno proceduto ad analisi carente, inidonea, inadeguata e colposamente ingannatoria perche’ leggendo il verbale troviamo una serie di affermazioni banali, autocontradditorie, inutili e fuorvianti”. Lo ha detto nel corso della requisitoria il pubblico ministero Fabio Picuti. Parlando infatti dell’affermazione del presidente vicario dell’organo Franco Barberi, sostanzialmente “la sequenza sismica non e’ un precursore” di una forte scossa, il pm ha fatto notare che e’ contraddittoria rispetto a studi e posizioni di altri imputati che erano presenti. “Nessuno che abbia detto mitighiamo questa frase, il professor Dolce non replica nulla – ha aggiunto Picuti – Questa fu la riunione del 31 marzo della commissione Grandi rischi! E’ solo il primo esempio di analisi carente, idonea inadeguata e colposamente ingannatoria, ce ne sono plurimi. E io glieli passero’ in rassegna tutti, giudice. Se non mi leva la parola”, ha concluso ironicamente”.
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