Tagli, tutti d’accordo, ma le poltrone…
Pescara – (di Stefano Leone) – Nessuno lo dice e allora diaciamolo: non si troverà un solo politico, di qualunque caratura, che dirà di non essere d’accordo sulla revisione della spesa pubblica che, per quell’ormai orripilante ossessione di inglesizzare tutto come se ciò rendesse meno evidente il significato di un termine, tutti chiamano spending review.
Poi arriva il super “castiga spese” Monti e dice: “Via tutte le province”. Apriti cielo! Presidenti di province ma anche sindaci, assessori e consiglieri di “ogni ordine e grado”, a imbastire teoremi e teorie che portino acqua al proprio molino pur di non farlo chiudere. Dissertazioni dialettiche più o meno filosofiche su tradizioni, culture e tessuti sociali vengono sciorinati a cornice di pareri negativi alla sparizioni dell’Ente. E, anche in questo caso tutti d’accordo: “Non è una questione di campanile”, intanto ognuno suona le sue campane sperando di suonarle più forte di quelle del vicino.
L’unica voce che a chiare lettere ha detto che le province vanno abolite tutte, (senza trovare meccanismi “italianamente vostri” come quelli che si stanno paventando in questo periodo con accorpamenti di territori quasi fossero cooperative per cercare di sopravvivere e non sparire aggiungiamo noi), è quella dell’assessore al Comune dell’Aquila Stefania Pezzopane la quale, così come riportato nell’articolo del nostro giornale, pubblicato il 18 scorso, dal titolo “Vociare e punte campaniliste”, ah avuto modo di dire la sua in questo senso. E, infatti, nessuna voce di suoi colleghi si è levata a sostegno di una tesi ovvia e logica Se risparmio ci deve essere risparmio sia ma non sempre a carico di “pantalone”. La bramosia di non far dilapidare un ente, la Provincia appunto, che tanta gente impiega e tanti politici sostiene, arriva addirittura a far fare polemica anche contro chi, fino ad oggi, non ha almeno commentato l’argomento ponendo sulle bacheche delle opinioni e dei pensieri il personale pensiero. E’ il caso del consigliere provinciale e comunale del PdL Vittorio Catone (foto) il quale, (ma che sia già iniziata la campagna elettorale?), critica il sindaco di Montesilvano per non essere presente alle riunioni del CAL e di non essersi neanche pronunciato sull’argomento.
“Il Comune di Montesilvano è stato e continua ad essere completamente assente nel dibattito sul futuro delle Province abruzzesi. Il sindaco Attilio Di Mattia, convocato dal Consiglio delle autonomie locali (Cal) insieme ai primi cittadini dei centri con più di diecimila abitanti, non si è presentato all’appuntamento e mai, in queste settimane, è intervenuto nel dibattito sulla questione. Eppure sono state molte le prese di posizione in tutta la regione, da ultime quelle di Lanciano e Giulianova che strizzano l’occhio a Pescara. Ad oggi, quindi, non sappiamo se Di Mattia abbia o meno un’idea a questo proposito, pur rappresentando decine di migliaia di abitanti e un territorio molto vitale e dinamico”.
La critica di Catone a Di Mattia continua così:
“Il perdurante silenzio di Di Mattia lascia sgomenti – aggiunge Catone – perché il sindaco è alla guida della quarta città d’Abruzzo e, tra l’altro, è stato fino a poche settimane consigliere provinciale dell’Idv (il che vuol dire che nel 2009 si è candidato ad essere eletto in una istituzione in cui crede). Meglio di altri, quindi, dovrebbe conoscere il ruolo delle Province e farsi promotore di una proposta valida per tutelare la sua città. Lo invito a farci sapere l’opinione della maggioranza a riguardo, se ne ha una, e a spiegarci cosa ritiene giusto per Montesilvano”.
Spending review docet!
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