Barca-Ornaghi: monumenti sì, precari no


L’Aquila – UN NIET INFLESSIBILE ALLA DELEGAZIONE DEI PRECARI SUL CONCORSONE – Sì alla riedificazione dei monumenti cittadini e del cratere, niente da fare per il concorsone e i precari. Sono in sintesi le novità dopo la visita a L’Aquila, questa mattina, dei ministri Barca e Ornaghi. Per i monumenti la somma necessaria è all’incirca di 520 milioni di euro, di cui – ha detto Barca – occorrerà fare buon uso, con fiducia e speranze motivate, ma serietà e rigore nell’impiego di somme così ingenti, risorse straordinarie pubbliche. Per i precari, che in delegazione hanno colloquiato con Barca, non cambia nulla: il concorsone sarà quel che sarà e che sanno tutti. A questo punto, i silenzi e gli imbarazzi dei politici e dei sindacati restano tali. Non si cava un ragno dal buco, non restano che i ricorsi (se qualcuno vorrà farli) e le vie legali contro quanto deciso dal governo irremovibile e non disposto a cambiare, ad aggiustare, ad ascoltare le motivazioni dei precari e degli enti. I quali, però, al momento tacciono. La carta bollata manderà in pezzi il concorsone?
I due ministri hanno visitato, con le autorità locali e la sovrintendenza ai beni ambientali, tutto il centro storico, soffermandosi presso il teatro San Filippo, il teatro comunale, il palazzetto dei Nobili, il castello, palazzo Ardinghelli e altre eccellenze dirute o semidirute di quello che era prima del 2009 il bel centro storico dell’Aquila, palazzi, fontante, piazzette, chiese, basiliche, scorci medieval-settecenteschi mescolati. Una città il cui centro era uno dei venti più belli in Italia, ora estensione di macerie, crepe, tetti sfondati, erbacce, rifiuti, abbandono, cattivo odore, silenzi agghiaccianti nelle notti buie e mute. I soldi per fare tutto dovrebbero esserci, tra risorse pubbliche e donazioni. Alcuni cantieri sono già aperti e lavorano. Il governo c’è e conferma, come ha fatto oggi. Attenzione a pietre e palazzi, rigore inflessibile di fronte alle richieste di chi reclama prima di tutto lavoro e stop alla precarietà desolante. E una ricostruzione della città che, dopo la firma solenne di qualche settimana fa, è forse più lontana e problematica di prima. Indifferenza per il sociale e per le malattie delle menti e delle anime: il governo vuole assumere solo ingegneri geometri e architetti. Strane scelte, ma Barca conferma, punto e basta.
Barca e Ornaghi, accompagnati dal Direttore regionale per i beni Culturali, Fabrizio Magani, i Ministri, dopo aver visitato alcuni dei cantieri di restauro gia’ attivi o in attivazione in citta’ insieme ad Aldo Mancurti (Capo Dipartimento per lo sviluppo delle economie territoriali) hanno illustrato il Piano pluriennale di interventi di restauro dei beni culturali in tutto il “cratere”.
Con la presentazione del programma predisposto dalla Direzione Regionale Bcp (beni culturali e paesaggistici ) d’Abruzzo, che si sviluppa nell’arco temporale 2013/2021, riguardando quasi 500 monumenti, per una cifra complessiva di 525 milioni, si perfeziona l’iter per ricondurre alla gestione “ordinaria” le attivita’ di ricostruzione post-sisma. La recente decisione di Governo, con l’Opcm (Ordinanza della Presidenza del Consiglio dei Ministri), n 4013 del 23 marzo 2012, ha infatti accresciuto il ruolo dei soggetti istituzionali impegnati nel processo di ricostruzione, chiudendo definitivamente la fase emergenziale, ed ha posto in primo piano la necessita’ di valutare priorita’ e bisogni del restauro del patrimonio culturale danneggiato. La Direzione Regionale ha portato avanti le procedure tecnico-amministrative di molti cantieri gia’ programmati, completando i procedimenti di valutazione e autorizzazione delle opere e sono gia’ in atto lavori di recupero di importanti monumenti all’Aquila e nei dintorni molti dei quali sostenuti da donazioni o dalle adozioni di governi stranieri.
Parallelamente si e’ provveduto, in sinergia con le altre istituzioni coinvolte nella ricostruzione, a definire una concreta strategia dei lavori e delle risorse necessarie e a una mappatura del patrimonio da recuperare nei territori interessati al restauro dei beni culturali. E’ stato cosi’ definito un dettagliato programma pluriennale d’interventi che ripartisce i finanziamenti necessari stimati ai prezzi attuali, in tre trienni, sulla base della capacita’ progettuale e di spesa, e che e’ stato condiviso con gli attori pubblici proprietari di beni culturali.
Il crono-programma degli interventi di consolidamento e restauro del patrimonio dei beni culturali prevede: per il triennio 2013-2015, oltre 206 milioni di euro richiesti; per il triennio 2016/2018, altri 160 milioni di euro, infine per l’ultimo triennio 2019/2021, 158 milioni di euro richiesti. Il totale degli interventi all’Aquila e ai comuni del cratere sono 485, di cui 127 nel solo capoluogo di regione. Nel primo triennio tra gli interventi prioritari sono inclusi, il Forte Spagnolo, le chiese di San Giorgio e San Massimo (cattedrale dell’Aquila), Santa Maria Paganica, San Pietro, San Silvestro, Sant’Agostino.


21 Settembre 2012

Categoria : Cronaca
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