Celestino cambierà volto, la maschera sul calco Confalonieri è ormai deteriorata
L’Aquila – C’E’ ANCHE CHI SPERA CHE SI FACCIA LUCE SUL MISTERIOSO FORO NELLE OSSA DEL CRANIO – Dopo la “peregrinatio” delle spoglie di papa Celestino V per le diocesi di Abruzzo e Molise, dopo il terremoto del 2009, la maschera di cera che ricopre il volto del santo ha in più punti evidenziato segni di scioglimento. Danni dovuti alle temperature elevate e certamente anche alla vetusta’ della stessa maschera. Inoltre c’è l’enigma (che è tale dopo una serie di occultamenti e coperture databili in varie epoche, anche recenti) del foro presente nelle ossa craniche di Celestino V.
Su tale circostanza, in verità nessuno ha davvero voluto arrivare alla verità , nonostante ci sia stata anni fa anche una perizia sul reperto.
Per fronteggiare questo problema l’Archidiocesi dell’Aquila ha gia’ da tempo avviato il lungo iter burocratico che le leggi ecclesiastiche prevedono al fine di poter rompere i sigilli dell’urna e poter quindi operare sulle reliquie. Ricevuto il nulla osta da parte della Congregazione per le Cause dei Santi, l’Archidiocesi sta in questi giorni provvedendo a nominare la commissione che dovra’ operare sul corpo ddi Celestino.
Tale commissione dovra’ effettuare la ricognizione canonica dei resti mortali. Durante la ricognizione saranno effettuati tutti gli studi sul cranio, al fine di poter ricostruire le vere fattezze del volto.
L’attuale maschera – ricorda in una nota l’ufficio stampa dell’Arcidiocesi – fu realizzata, infatti, con le fattezze del Cardinale Confalonieri, per omaggiare l’allora Arcivescovo a seguito del suo mirabile comportamento durante il secondo conflitto mondiale. In quel periodo, infatti, si spese in prima persona presso il comando tedesco di stanza in citta’ per salvare diversi prigionieri, e presso la Santa Sede per ottenere dagli Alleati di risparmiare ulteriori bombardamenti alla citta’ dell’Aquila, gia’ provata dal bombardamento dell’8 dicembre 1943. Merito’ cosi’ il titolo di Defensor Civitatis.
Nel 1944 inoltre, festeggio’ solennemente il 650esimo anniversario dell’incoronazione di Papa Celestino V e la citta’ anche per questo volle porre il suo volto sul volto del santo che tanto aveva onorato. Con il passare degli anni ed il progresso della tecnica e’ oggi possibile cercare di ricostruire il vero volto di San Celestino, dunque l’Archidiocesi e’ intenzionata a provvedere durante la ricognizione alla ricostruzione del volto del santo. Ovviamente non e’ garantita la buona riuscita della ricostruzione, in quanto non si conosce bene lo stato del cranio ne’ l’integrita’ di tutte le sue parti. Se non dovesse essere possibile la ricostruzione delle sembianze, l’attuale maschera sara’ comunque sostituita da una nuova maschera neutra. La nuova maschera sara’ realizzata o in argento, o in resine speciali oppure con altro materiale adatto. Nel 2013 ricorre tra l’altro il settecentesimo anniversario della canonizzazione di San Pietro Celestino avvenuta il 5 maggio 1313 da parte di Papa Clemente V. Per l’occasione di tale ricorrenza, l’Archidiocesi aveva gia’ preventivato la ricognizione del santo corpo. Nel giorno anniversario inoltre sara’ solennemente portata nella Basilica di Santa Maria di Collemaggio la nuova statua di San Celestino, ora esposta presso la chiesa di San Giuseppe artigiano, ex San Biagio di Amiternum, che trovera’ in basilica definitiva collocazione. Questa ricognizione – si legge sempre nella nota – sara’ inoltre l’occasione per porre sul corpo di San Pietro Celestino il pallio donato da Sua Santita’ Benedetto XVI allorquando venne in visita a L’Aquila dopo il terremoto. Se sara’ necessario si provvedera’ anche alla sostituzione dei paramenti sacri, affinche’ siano compatibili con il lungo pallio. L’auspicio e’ che questa mirabile iniziativa, oltre a conservare in maniera ottimale le spoglie, possa rilanciare il culto del “nostro” San Celestino, avvicinando sempre piu’ i fedeli al volto amabile del pontefice, che settecento diciotto anni or sono fece alla citta’ dell’Aquila l’incommensurabile dono della Perdonanza.
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