Problemi giudiziari per Serraiocco


Pescara – (di Stefano Leone) – ALBORE MASCIA DICE DI NON SAPERNE NULLA – Sembra non avere periodi di tranquillità la giunta Mascia e, in particolare i rapporti fra la giunta e la società di calcio adriatica. Diciamo subito a chiare note che in questa occasione la società sportiva biancoazzurra non ha assolutamente nessun tipo di coinvolgimento. Chi, invece ancora una volta assurge agli onori del clamore della cronaca è uno dei componenti la giunta. Vincenzo Serraiocco, foto, l’assessore con delega alle attività marine e fluviali, 37 anni e una militanza nell’UdC, è indagato dalla Procura di Pescara.
Secondo il pm Di Florio, cosa naturalmente da dimostrare, Serraiocco avrebbe raggirato due imprenditori facendosi versare due assegni per un totale che si aggira intorno ai 25mila Euro con la promessa di farli diventare così soci della Pescara Calcio. I fatti che gli sono addebitati risalgono al 2009 quando Serraiocco era socio della società biancoazzurra. Sembrerebbe, sempre secondo la Procura che Vincenzo Serraiocco non soltanto non abbia mantenuto la promessa con i due imprenditori ma pare si sia rivenduto le quote a Peppe De Cecco che sarebbe poi diventato Presidente della Delfino Pescara. Il prezzo pattuito per la cessione fu di circa 38mila Euro dunque, con un ulteriore guadagno sulla cifra iniziale. I due imprenditori, Sandro Cacciagrano e Gabriele Liberatore, che in un primo momento pare avessero tentato di risolvere bonariamente la situazione, hanno poi deciso di ricorrere alla giustizia. A questa situazione va ad aggiungersene un’altra per l’assessore Serraiocco il quale ha ricevuto anche una denuncia per esercizio abusivo della professione poiché, pue essendo laureato in economia e commercio, svolge attività di commercialista senza essere iscritto all’albo. Questa mattina, Vincenzo Serraiocco, incontratoin Comune, si è detto assolutamente estraneo alla vicenda e che non ritiene di parlare con nessuno della cosa, nè giornalisti nè fare conferenze stampa poiché è una faccenda che non lo riguarda. Serraiocco è difeso dall’avvocato Vincenzo Di Noi, anch’egli consigliere UdC del Comune.

ALBORE MASCIA – “Non ero a conoscenza della vicenda giudiziaria che nelle ultime ore starebbe interessando l’assessore Vincenzo Serraiocco, notizia che ho appreso dalla stampa. Ho sentito stamane l’assessore che mi ha rassicurato circa la sua posizione, e comunque parliamo di un’ipotesi di reato che non riguarda la sua attività amministrativa, ma la sua vita professionale, e soprattutto risalirebbe al 2008-2009, due anni prima del suo ingresso nella mia giunta. Non siamo forcaioli, ma credo che qualunque valutazione circa eventuali dimissioni dell’assessore Serraiocco debbano essere effettuate dal partito di cui è espressione, l’Udc che, sentito il capogruppo Vincenzo Dogali, so che si riunirà la prossima settimana”. Si è espresso così il sindaco di Pescara Luigi Albore Mascia in riferimento al ‘caso’ inerente le indagini a carico dell’assessore comunale Vincenzo Serraiocco (UdC).
“In primo luogo – ha sottolineato il sindaco Albore Mascia – ribadisco la massima fiducia nei confronti della Magistratura le cui indagini, sono certo, consentiranno di fare piena chiarezza sulla vicenda. Personalmente ignoravo il ‘caso’ che ho appreso stamane dagli Organi di informazione. Ho parlato al telefono con l’assessore Serraiocco che mi ha dato ampie rassicurazioni circa la sua posizione su un’ipotesi di reato sicuramente odiosa per la tipologia, ma che comunque è estranea alle sue funzioni amministrative e piuttosto riguardano rapporti inerenti la sua vita professionale. Peraltro nell’indagine vengono denunciati fatti risalenti al 2008-2009, dunque prim’ancora dell’insediamento della mia stessa giunta di cui Serraiocco è entrato a far parte solo nel 2011. Serraiocco mi ha confermato oggi di non aver ancora ricevuto alcun atto dalla Procura e che comunque ha già chiesto, tramite il proprio legale, di essere ascoltato e che è pronto a chiarire tutto. E’ utile ricordare che per metodo, per tutti gli assessori che ho nominato, compresa la mia stessa persona, prima di procedere con le nomine ho sempre fatto richiesta ufficiale alla Procura della Repubblica del Certificato penale generale, del Certificato dei carichi pendenti e del Casellario giudiziale, e per tutti gli assessori non è mai risultato alcunché, quindi all’atto di nomina, anche la posizione giudiziaria dell’assessore Serraiocco è risultata immacolata. Se un anno fa avessi avuto un’indicazione del partito di nominare un esponente politico con un carico pendente iscritto, sicuramente avrei fatto altre valutazioni, ma non è il nostro caso. Per quanto riguarda eventuali dimissioni dell’assessore, credo che la questione attenga le valutazioni che spettano al suo partito di riferimento. Se Serraiocco dovesse avere, per sensibilità personale, la necessità di dimettersi dal proprio incarico e rimettere il mandato nelle mani del sindaco, sarò io a svolgere le valutazioni del caso; altrimenti ritengo che si tratti di una questione che riguarda il partito di cui l’assessore Serraiocco è espressione, ossia l’Udc. Ho già sentito a tal proposito il capogruppo Udc Dogali che ha ufficializzato la convocazione di una riunione per la prossima settimana per capire la posizione di Serraiocco e quindi assumere le decisioni ritenute opportune che mi verranno prontamente comunicate, fermo restando che non siamo per il partito dei forcaioli e che comunque qualunque ipotesi al vaglio della magistratura non riguarda l’attività amministrativa svolta dall’assessore dal 2011 a oggi”.

L’OPINIONE – La superbia va a cavallo e torna a piedi.
Essere eletti vuol dire aver riscosso la fiducia di molti altri soggetti che hanno creduto nelle tesi, nell’ascolto dei problemi, nelle proposte di risoluzione, nelle analisi di lettura dei fenomeni che alla gente interessano. Chi ti vota, poi ti segue; si informa se il suo voto è stato ben riposto, si tiene informato se, le proposte fatte in campagna elettorale le mantieni insomma, in altre parole vuole constatare se il proprio voto è andato verso la persona giusta. A meno che il voto che ti elegge non giunga da lobby e organizzazioni precotte e precostituite, la gente comune vuole che il proprio voto sia “rappresentaivo” e depositato in persone prima di tutto oneste. Bene, se durante il tuo mandato, giustamente o ingiustamente questo lo decideranno gli organi competenti, vai sotto i provvedimenti della giustizia è mancanza di rispetto, di considerazione, di dedizione e riconoscenza verso chi in te ha creduto e ti ha votato.
Non puoi peccare di altisonante e boriosa altezzosità asserendo di non avere nulla da dire ne alla gente ne ai giornalisti. Anzi. Da dire devi averne e come. Devi spiegare, argomentare e convincere che le accuse mosse non ti riguardano; devi parlare con la gente e spiegare che ciò di cui ti accusano non è vero. Poi la giustizia farà il suo dovere, e si vedrà cosa verrà fuori, ma tu devi rendere conto a quelle persone alle quali tanto riverivi in campagna elettorale per avere il voto. Passi il non voler fare conferenze stampa o parlare con i giornalisti, (anche se quando serve la cassa di risonanza per iniziative interessate i giornalisti sono buoni), ma a chi ti ha votato devi rendere conto. Altrimenti bello riempirsi la bocca in giovane età sulla vecchia politica e la rottamazione se i giovani rampanti politici quarantenni, e anche meno, sono peggio.


20 Settembre 2012

Categoria : Cronaca
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