Popolazione, debole crescita in Abruzzo
L’Aquila – FA ECCEZIONE SOLO LA PROVINCIA DI PESCARA – (Foto: in crescita alcune popolazioni, ma musulmane e non in Europa) - Con 2.556 abitanti in piu’, nel 2011, la crescita della popolazione abruzzese (+0,19%) e’ stata piu’ bassa di quella italiana (+0,32%). Lo rileva l’Istat. Tale risultato – spiega una nota – non dipende dall’incremento migratorio che e’ quasi lo stesso di quello nazionale (0,41% contro 0,40%) ma dipende dal forte decremento del saldo naturale abruzzese (-0,22%) che e’ il triplo di quello nazionale (-0,08%). Il movimento naturale della popolazione Abruzzese conta 2.892 abitanti in meno dati dalla differenza tra gli 11.336 nuovi nati e i 14.228 morti e registra rispetto all’Italia sia un piu’ basso tasso di natalita’ (0,84% contro 0,90%) che un piu’ alto tasso di mortalita’ (1,06% a fronte dello 0,98%), mentre il movimento migratorio annota un incremento di 5.458 unita’. Da rilevare che la piu’ bassa crescita della popolazione rispetto a quella italiana si ripete ormai per il terzo anno consecutivo creando una forbice che diventa sempre piu’ divaricante. La modesta crescita della popolazione abruzzese nel 2011 e’ caratterizzata da un’ impetuosa dinamica della provincia di Pescara con 1.160 abitanti in piu’ e da dinamiche piu’ modeste delle altre province: Teramo con +696, L’Aquila +419 e Chieti +291. Mentre i comuni capoluoghi di provincia segnano tutti una flessione: L’Aquila -133, Teramo -49, Pescara -174 e Chieti -295. La crescita della popolazione negli ultimi dieci anni nelle quattro province e’ avvenuta a due diverse velocita’, una alta nelle province di Pescara (9,77%) e Teramo (8,91%) e superiore a quella nazionale (6,71%) e un’altra bassa nelle province di Chieti (2,83%) e dell’Aquila (4,25%) e inferiore a quella italiana registrando differenziali sempre piu’ elevati.
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