L’aeroporto e gli autogol di Musarella
L’Aquila – (di Stefano Leone) – Il Dr. Musarella, della XPress che gestisce l’aeroporto aquilano, testualmente dice: “…che da un giornalista vorremmo , trasparenza, imparzialità ed oggettività anche nel semplice racconto di uno stato di fatto”, è bene che sappia che anche i giornalisti vorrebbero si dicessero ai cittadini cose fondate e non dette poiché il protocollo o chissà quale altro discernimento progettuale dettano. Nella lettera alla nostra testata il Dr. Musarella fa almeno tre autogoal di portata irreparabile, se si trattasse di una partita di calcio. Putroppo calcio non è e allora, dato che al Dr. Musarella stanno molto a cuore gli interessi degli aquilani tanto che cita virgolettato “Vostro” riferito all’aeroporto dei cittadini, elenchiamo nell’ordine i tre eclatanti autogoal; dice testualmente il Dr. Musarella:
- “…nessuno della Vostra testata ha mai chiesto spiegazioni o delucidazioni in merito all’iter di un progetto che si sta muovendo molto più velocemente di quanto sembri”.
Proprio in nome di quella trasparenza, imparzialità e oggettività tanto decantate, ricordiamo al Dr. Musarella che, “qualcuno di questa testata” (grazie anche anche Sua diplomatica disponibilità), chiuse l’intervista a lui fatta e pubblicata il 15 luglio 2012, con queste domande che riproponiamo insieme alle risposte
Come sta procedendo l’iter?
“ La scorsa settimana – aggiunge Musarella – abbiamo avuto la prima visita della commissione ENAC (Ente Nazionale Aviazione Civile), che ha constatato le cose fatte fin qui dal giorno del nostro insediamento nella gestione dello scalo; d’altronde, l’iter burocratico per il riconoscimento merita i tempi necessari, dovendo assicurare in via prioritaria si, l’operatività agile ed efficace dello scalo, ma soprattutto gli adempimenti inerenti la “security”, aspetto di fondamentale e prioritaria importanza per uno scalo aereo”.
- Crediamo che, anche i locali tipo l’aerostazione meritino lavori di ammodernamento ed adeguamento strutturale inerente comodità e abbellimento.
“Assolutamente si; uno dei punti toccati proprio con la commissione ENAC è stato il modus operandi per l’abbellimento e l’intervento sul confort dell’aerostazione al fine proprio del riconoscimento della qualificazione”.
- Ce la sentiamo di fare un pronostico di massima sui tempi di attuazione?
“Noi desideriamo, ma è fortemente un auspicio, che si riesca ad essere pronti prima della fine dell’estate”.
Dr. Musarella, lo dice Lei ai “cittadini” aquilani che l’aeroporto è ancora così come era ai tempi dell’intervista?
Altro autogoal quando si asserisce nella replica: “…“Vostro” (dei cittadini) nuovo aeroporto che ,magari, anche grazie al contributo di inabruzzo.com , diventerà “dei parchi”.
Bene, se l’aeroporto deve diventare dei Parchi vuol dire che non lo è ancora dunque, ha fondamento e come asserire ciò che inAbruzzo.com ha scritto. Anche perché, il contributo che la nostra testata può dare a far si che lo diventi, non sarà certo quello di fornire personale per tagliare le erbacce, sistemare le perdite di acque nere che scorrono a cielo aperto, pulire i tombini, rasare l’erba sia nelle aiuole di accoglienza che sulle strip adiacenti pista e taxiway, o solo gestire i servizi (vedi il bar) con modo, garbo e efficacia. Credo questo rientri nei compiti di chi, proprio dai “cittadini”, prenda bei soldi ogni anno.
Il terzo autogoal il Dr. Musarella lo segna quando dice:
“…detto questo, ben vengano le critiche ma che siano costruttive e non semplicemente distruttive e prive di fondamento”.
Sappia, il Dr. Musarella che se dire che una sfida fra scapoli e ammogliati, (che di per se è lodevolissima iniziativa, divertente e rilassante), non è la finale di Champion Leage vuol dire fare critica distruttiva bè, allora bisogna che si rivedano questi concetti perché se ci si aspetta da noi di essere guitti servitori all’asservimento del vassallo di turno ci si sbaglia di grosso. L’unico giudice insindacabile e al quale siamo asserviti è il lettore che rappresenta la sola medaglia che inAbruzzo.com vuole portare sempre orgogliosamente sul petto.
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