Si facciano un giro in Trentino o Romagna
Riuscite a immaginare un centro turistico di montagna del Trentino, o un centro balneare della Romagna, senza un ufficio turistico? Se ci riuscite, avete una gran fantasia. Sarebbe come immaginare Pisa senza la torre, o la Minetti docente di filosofia teoretica. Un’assurdità , un’idea monca.
Potete invece benissimo immaginare il paese di montagna più importante d’Abruzzo, Pescasseroli, un luogo bello in mezzo ad una natura bella, pieno di gente (meno male), ricco di natura protetta e così via, senza l’ufficio turistico. Lo chiamavano IAT. E’ chiuso. Spesso ci si lambicca il cervello per inventarsi come diventare originali, diversi dagli altri, e quindi interessanti. In Abruzzo lo abbiamo scoperto: grazie alla gestione regionale del turismo, sono riusciti a imbroccare il colmo dell’originalità , sopprimendo l’ufficio turistico nel paese più turistico. Forse il solo che, in questa stagione crepuscolare di crisi e ristrettezze, abbia mantenuto un certo livello di arrivi e presenze.
Bene, più di così l’assessore Di Dalmazio e i suoi sodali non avrebbero potuto stupire. E far ridere, perchè di piangere siamo stanchi. Non abbiamo più sale per l’acqua delle lacrime. E neppure in zucca, stando a quanto accade nella “regione verde d’Europa”, nel paese dove inconsapevoli i politici hanno recitato da guitti, celebrando qualche giorno fa i 90 anni del Parco. Tante volte l’abbiamo detto: la politica è così ristretta, tartufa, e dannosa, da non avere neppure un minimo senso del ridicolo.
Invece il ridicolo è la sola cosa che bisogna davvero temere. Distrugge. Azzera. Sai le risate di compatimento degli orsi, prima di andare in letargo.
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