Commemorazione Maresciallo Di Resta
Pescara – (di S.L.) – Commemorazione anniversario uccisione del Maresciallo dei Carabinieri Marino Di Resta. Ieri, alle 13.30 in punto il vice Sindaco di Pescara Berardino Fiorilli, ha deposto una corona sul monumento che ricorda il valoroso carabiniere. L’orario non è stato scelto a caso dal momento che coincide con l’ora nella quale, sedici anni fa fu ucciso il Maresciallo Di Resta. “Un monito e un esempio per le giovani generazioni, troppo spesso illuse da falsi miti e tese a rifarsi a modelli sbagliati: tutto questo dev’essere l’immagine del Maresciallo Marino Di Resta, ucciso a 34 anni, per aver fatto ‘semplicemente’ il proprio dovere, nel tentativo di difendere la città, il territorio e le fasce più deboli. Ieri, nel sedicesimo anniversario della sua uccisione, avvenuta a Pescara, l’amministrazione comunale ha voluto stringersi in silenzio al dolore dei suoi cari, la moglie, i figli, e al dolore della grande famiglia dell’Arma, che mai potrà dimenticare l’uomo e il carabiniere”. Così si è espresso il vice Sindaco Fiorilli dopo la deposizione della conona sul monumento che è situato nella piazza che è stata intitolata allo stesso Di R.esta
“La giornata del 16 settembre – ha sottolineato il vicesindaco Fiorilli – sarà sempre una pagina dolorosa per la nostra città e per la nostra storia, al pari di altri tragici episodi che hanno visto cadere, sotto i colpi della delinquenza, del terrorismo, o della semplice malavita, altri piccoli grandi eroi impegnati a tutelare la nostra sicurezza. In un’epoca in cui l’individualismo più sfrenato permea ogni cosa del vivere sociale, così come la rivendicazione dei diritti del singolo, ritengo che il ricordo di chi ha ‘semplicemente’ dato se stesso, sacrificando la propria vita, per compiere, completamente, fino in fondo, il proprio dovere, al fine di garantire la sicurezza di tutti, debba rappresentare un monito costante, ma soprattutto debba essere un esempio per le giovani generazioni, troppo spesso indotte a rifarsi e ispirarsi a falsi miti e a modelli sbagliati”.
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