Fiume, meno rischio di esondazione
Pescara – LA CONFESERCENTI VALUTA UNA CLASS ACTION: LA CITTA’ RIDOTTA AD UNA POZZANGHERA – Alle 16 è apparso un raggio di Sole. Il fiume è gonfio, ma scorre impetuoso e pare si stia allontanando il rischio esondazione, ma basterebbe ancora un po’ di pioggia per far precipitare la situazione, che al momento appare meno tesa. Il comune e la polizia municipale stanno provvedendo a liberare le aree golenali del fiume Pescara, nord e sud, dove sono parcheggiate molte auto, perche’ c’e’ il rischio di esondazione del corso d’acqua. Ne da’ notizia il Comune, che sta facendo in modo di far spostare tutte le auto in sosta, molte delle quali sono dei dipendenti di Comune e Provincia che lavorano negli uffici di piazza Italia. Il livello del fiume, spiegano da Palazzo di citta’, si e’ innalzato notevolmente a causa della pioggia che continua a cadere da ieri sera.
Neppure un cenno al mancato dragaggio, e sicuramente nessuno saprebbe cosa dire dopo mesi e mesi di ritardi e inerzia.
“In queste ore almeno 800 attivita’ commerciali di Pescara e Montesilvano sono ostaggio degli allagamenti che, come ampiamente temuto, stanno trasformando la piu’ grande area metropolitana del Medio Adriatico in una ampia pozzanghera. Questa situazione e’ il risultato di decenni di urbanistica scriteriata di cui, oggi, i commercianti, gli artigiani, i titolari di pubblici esercizi stanno pagando il prezzo piu’ alto. E nonostante gli allarmi, le proteste e gli appelli, resta la spada di Damocle del fiume a rischio esondazione. Ora si superino le emergenze: da domani, ci metteremo al lavoro per valutare se esistono gli estremi di una class action contro i responsabili”. Lo afferma il direttore provinciale di Confesercenti Pescara Gianni Taucci. “Se ci sono responsabilita’, queste vanno perseguite e punite – dice Taucci – non possono essere i soli commercianti a pagare di tasca propria il conto dell’incompetenza, o del dolo, di chi ha consentito che Pescara e Montesilvano venissero private di ogni difesa. Dalle attuali amministrazioni pretendiamo, ora, risposte definitive, e da ogni livello istituzionale pretendiamo un intervento decisivo sul fiume”. (AGI) Red/Ett
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