I cavatori faranno il piano cave


Pescara – SI AFFIDA ALLE VOLPI LA CURA DEL POLLAIO… – Scrive Maurizio Acerbo, consigliere regionale RC: “E’ francamente incredibile ma purtroppo tristemente vero: in Abruzzo la redazione del Piano per le attivita’ estrattive sara’ coordinata dal presidente nazionale di Assomineraria secondo quanto annunciato dall’assessore Castiglione. E’ come se la redazione di un piano regolatore venisse affidata all’associazione dei costruttori, il calendario venatorio ai cacciatori, il Piano della qualità dell’aria di Taranto all’Ilva. Faccio presente alla giunta regionale del PDL che il piano dovrebbe servire in primo luogo a tutelare i valori ambientali e paesaggistici nonche’ a porre sotto controllo l’attivita estrattiva anche sotto il profilo delle regole.
Praticamente si affida alle volpi la cura del pollaio. E’ ovvio che i cavatori e le loro organizzazioni di categoria debbano essere consultati in tutte le fasi dell’elaborazione, altra cosa e’ delegare ad Assomineraria praticamente la redazione del piano:
“Al fine di individuare le aree suscettibili di attività estrattiva, elaborare lo studio per la stima dei fabbisogni e quello per la formulazione di criteri idonei per la localizzazione di iniziative imprenditoriali compatibili oltre all’elaborazione di griglie di valutazione, è stato costituito, a cura di Abruzzo Sviluppo S.P.A., un gruppo di lavoro composto da esperti nel campo minerario” (dal comunicato della Regione: http://www.regione.abruzzo.it/portale/index.asp?modello=articolo&servizio=xList&stileDiv=mono&msv=articolo19738&tom=9738).
E’ l’ennesima dimostrazione che l’Abruzzo ha una classe dirigente da Terzo Mondo, culturalmente inadeguata e subalterna a qualsiasi potere forte. Se Del Turco aveva affidato la delega in giunta a una cavatrice, Castiglione affida ad Assomineraria direttamente il Piano.
Ricordo che l’Abruzzo attende il piano cave dal 1983 ma che per il consueto intreccio affari/politica/dirigenza sulla base di una norma transitoria sono state autorizzate per un trentennio svariate centinaia di nuove cave con entrate irrisorie per le casse regionali e quasi sempre quelle inattive non sono state oggetto di interventi di ripristino comunque insufficienti sulla base di una normativa inadeguata. E’ stata Rifondazione a imporre nella Finanziaria regionale a fine dello scorso anno la moratoria alle nuove autorizzazioni fino all’approvazione del piano interrompendo uno scandalo alla luce del sole che dura da 30 anni.
Dopo un anno constatiamo che non è stato fatto nulla se non affidarsi direttamente alla Confindustria.
Una politica debole e incompetente consegna il territorio bene comune direttamente agli interessi privati forti:
ieri con l’assenza di regole, domani facendole scrivere direttamente a loro?”.


13 Settembre 2012

Categoria : Cronaca
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