Dimissioni De Ruosi: “Mi dispiace”
Barete – INTERVIENE IL SINDACO GATTUSO – Scrive il sindaco Leonardo Gattuso (foto): “In riferimento alla notizia apparsa sugli organi di stampa circa la dicharazione sfogo con la quale la consigliera di minoranza Sig.ra Romina De Ruosi ha comunicato le sue dimissioni dal Consiglio Comunale di Barete per motivi personali ed incompatibilità con « alcuni organi politici ».
Sono molto dispiaciuto. Una sana opposizione è il migliore viatico per una buona Amministrazione che, sotto lo stimolo, il controllo, la critica ed il confronto in aula, trae motivazione ed energia per il suo agire.
I ruoli, si sa, li attribuisce l’elettorato ; le proposte e le scelte amministrative le compiono i singoli consiglieri e gli Organi collegiali previsti dalle leggi e dallo Statuto. Non so quali siano gli « organi politici » cui fa riferimento la Consigliera ( di certo non possono essere quelli dell’Amministrazione Comunale che sono organi istituzionali e non politici), né conosco le motivazioni personali pure citate (e che rispetto) ma avrei preferito averla ancora come « avversaria » in consiglio con la possibilità di confronti, anche « forti », sulle scelte che, come amministratori, siamo e saremo chiamati a compiere.
Certo il momento per decidere se restare in consiglio per la De Ruosi (e per tutti gli
amministratori nelle stesse condizioni della suddetta consigliera) era comunque
arrivato.
Infatti la recente Legge n.134 del 07.08.2012 ha dichiarato incompatibile la carica di
consigliere, « …omissis…con quella di progettista, di direttore dei lavori o di
collaudatore di tali opere nonchè con l’esercizio di attività professionali connesse
con lo svolgimento di dette opere, ivi comprese l’amministrazione di condomini e
la presidenza di consorzi di aggregati edilizi …omissis… »
Ecco, dunque, che per tanti consiglieri di tanti comuni del cratere sismico e non solo
di Barete è giunto il momento di decidere se onorare l’impegno sottoscritto con i
propri cittadini-elettori nell’assolvimento del ruolo assegnatogli (minoranza o
maggioranza) o preferire l’interesse personale (legittimo) della professione ma che
nulla ha a che fare con l’amministrazione della cosa pubblica.
Ognuno, in coscienza può scegliere a quale delle due opzioni dare la priorità .
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