Dopo sisma, shiatsu nelle tendopoli


L’Aquila – La relazione, l’incontro, l’attenzione all’altro, l’ascolto e il contatto. Sono questi i principi base della tecnica di aiuto psicologico orientale detta shiatsu, metodo del progetto di solidarieta’ dell’Accademia italiana Shiatsu Do in favore di coloro che vivono nelle tendopoli abruzzesi. Due settimane di volontariato shiatsu nel campo di Pianola, per offrire ai terremotati dei 190 campi un aiuto in piu’, occupandosi del loro benessere psico-fisico. Coordinato da Marcello Marzocchi e Antonella Giliberti della Sede di Bologna, il progetto e’ stato reso possibile grazie al lavoro della Protezione Civile e al contributo di operatori che hanno concretizzato i principi su cui si fonda lo shiatsu: la relazione, l’incontro, l’attenzione all’altro, l’ascolto e il contatto. Scrive Alessia, operatrice, dal blog dell’associazione: “Da Pianola si vede il Gran Sasso e campi coltivati a perdita d’occhio. E case vuote. Di molte e’ rimasta solo la struttura. Nella facciata e dentro sono devastate. Anche molte persone qui lo sono. Non e’ crollata la facciata per un miracolo, per una magia, per dio solo sa cosa. Ma dentro molti di loro hanno macerie che piano piano, giorno dopo giorno sollevano e spostano, cercando sotto tutta quella polvere che cos’erano prima: casalinghe, operai, impiegati, dottori, baristi. Oggi sono solo ‘terremotati’. Un popolo senza tetto. Un pensiero senza futuro.Oggi la mia uke (ndr: persona trattata) si e’ addormentata. Sono stata li’ in un angolo a guardarla mentre respirava piano, il viso disteso e chissa’ magari un sonno senza scosse. Ho pensato che si sentiva al sicuro finalmente, per un attimo e mi e’ dispiaciuto svegliarla”.


01 Settembre 2009

Categoria : Cultura
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