Filovia, qualche passo avanti
Pescara – Qualche progresso, almeno a livello politico, per la filovia che Pescara aspetta da anni per alleviare i mali del traffico lungo le strade per Montesilvano. Due realtà urbane ormai praticamente saldate, vicine ai 160-170mila abitanti residenti, naturalmente afflitte da enormi problemi di traffico quotidiano. Una soluzione logica, altrove sicuramente accettata, da queste parti invece è stata ostacolata, rallentata, insabbiata: la filovia non piace a tutti. Forse solo per motivi politici ed elettoralistici.
Oggi comunque si sono confrontati Regione, comuni e società GTM, alla quale dovrebbero essere “girate” le aree sulle quali progettare e costruire la filovia. Un progetto che forse dovrà tornare nell’aula del consiglio comunale e lì subire modifiche e adattamenti: tempi quindi non brevissimi, visto anche che si sono parti politiche contrarie. A grandi linee la maggioranza di centrodestra vuole la filovia, il centrosinistra quanto meno nicchia, se non si schiera contro. Fatto è che l’opera, per la quale si dice ci fossero adeguati finanziamenti, aspetta il via da cinque o sei anni buoni. Le aree da utilizzare sono quelle dell’ex tracciato ferroviario Pescara-Montesilvano. Invece del treno, un moderno veicolo veloce e silenzioso da utilizzare al posto delle auto private. Un veicolo con la sua pista predeterminata, libera, sempre sgombera. Questo per ora: per il futuro, progetti ancora più ambiziosi: spingere la filovia fino a Francavilla e un secondo ramo verso l’aeroporto d’Abruzzo. Pescara e l’area che la circonda sarebbero alleggerite da buona parte del traffico privato e veicolare, al quale farebbe ricorso un’infinità di persone in meno rispetto ad oggi.
C’è chi preferirebbe una monorotaia sopraelevata lunga più o meno come la filovia, circa 5,5 km, ma i costi sarebbero più elevati e la progettazione più complessa. La verità è che in sei anni, la filovia poteva essere fatta da tempo. Nell’interesse della gente comune. Quello che alla politica nostrana, quasi sempre, interessa di meno. Ora ci siamo? Staremo a vedere.
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