Cinghiali, demagogia del presidente
Chieti – Scrive Nicola Tinari, Rifondazione comunista: “Piano abbattimento cinghiali: dal presidente della provincia Di Giuseppantonio una proposta demagogica, frettolosa e più dannosa che utile La problematica dei cinghiali nella nostra Provincia è una problematica che necessita di una oculata e attenta valutazione e gestione. Non è quindi accettabile pensare di risolverlo in pochissimo tempo con scelte che sembrano ispirate più alla propaganda politica, come le recenti gravissime dichiarazioni del consigliere Staniscia sulle Aree Protette, e al soddisfacimento delle pressioni di lobby particolari.
Ancor di più è inconcepibile e dannoso che si tenti di risolverlo con provvedimenti improvvisi e senza alcuna progettazione. L’attuale maggioranza per 3 anni si è totalmente disinteressata della questione e ora pensa di poterlo risolvere con un piano di abbattimento selettivo improvvido e non ponderato. Un Piano che, così come è stato presentato, presenta gravissime lacune e, piuttosto che uno strumento di gestione territoriale, diventerà soltanto l’avvio di una stagione di “doppiette selvaggie”.
E’ da notare che ogni Piano, quindi anche questo, necessita per la sua approvazione di una VAS(Valutazione Ambientale Strategica), non ci sembra che il Presidente Di Giuseppantonio e il consigliere Staniscia vi abbiano dato avvio e ne abbiano tenuto conto. In più, considerando che permetterà di cacciare anche nei SIC e nelle Aree Protette, il Piano dev’essere sottoposto a Valutazione d’Incidenza Ambientale. Neanche di questa non abbiamo notizia. Il 12 settembre quindi il Consiglio Provinciale dovrà esaminare un Piano che temiamo sia viziato da gravissime lacune. La possibilità di cacciare all’interno delle Aree Protette mette a rischio le aree più pregevoli, e anche le uniche (spesso ) dove il territorio è tutelato e gestito. Ancor più grave considerando che parliamo di un territorio dove, insistono Parco Nazionale e la futura Via Verde Una scelta gravissima e scellerata che avviene senza alcun coinvolgimento degli Enti Gestori delle Riserve e di tutti gli altri portatori di interesse , dalle Associazioni di categoria degli agricoltori alle associazioni ambientaliste riconosciute dal ministero dell’ambiente Mancato coinvolgimento che certifica la totale mancanza partecipazione nella redazione di questo Piano.
Preliminarmente all’estensione del Piano non ci risulta essere stato effettuato alcun censimento della popolazione di cinghiali, come può quindi essere selettivo? A questo va aggiunto che, nei tre anni di totale inattività e silenzio sul tema, la Provincia non ha attuato alcuna iniziativa di contrasto al bracconaggio e al commercio illegale della carne di cinghiale. Così come non è stato predisposto il regolamento per la caccia al cinghiale, esistente e in vigore nelle altre Province, ed è scaduto da diversi anni e in attesa di essere riformulato il Piano Faunistico Venatorio.
E’ questo quindi un Piano che così come è stato presentato, presenta gravissime lacune e, piuttosto che uno strumento di gestione territoriale, diventerà soltanto l’avvio di una stagione di “doppiette selvaggie”. Rifondazione Comunista annuncia quindi la sua totale opposizione in Consiglio Provinciale all’approvazione del Piano e chiede al Presidente Di Giuseppantonio e al consigliere delegato Giovanni Staniscia di ritirarlo e non di dare neanche avvio alla discussione nella prossima seduta del 12 settembre”.
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